Padre Placido Cortese, un eroe della carità

Un eroe della carità: questo fu padre Placido Cortese un frate del Santo che, durante gli anni della guerra, si spese a Padova organizzando una vera e propria rete clandestina, una sorta di «catena di salvezza» per salvare decine di persone dalle persecuzioni nazifasciste. Padre Cortese, che fu direttore del «Messaggero di sant’Antonio», venne arrestato con l’inganno e deportato a Trieste, dove fu torturato e ucciso nel 1944. Di padre Cortese è in corso la causa di beatificazione. A questa coraggiosa figura di religioso – al quale è stato già riconosciuto il titolo di Servo di Dio – di cui quest’anno ricorre il 70° anniversario della morte, sono dedicati due incontri che si terranno domani, 1° aprile, al cinema Esperia. Gli incontri, anteprima del Giugno Antoniano – la manifestazione che da sette anni si occupa di sensibilizzare la città sulla figura del Santo, mettendo anche in rete tutte le celebrazioni in occasione della sua festa, il 13 giugno –, sono organizzati dalla Basilica del Santo, Veneranda Arca, Arciconfraternita di S.Antonio, Comune di Padova, con la Parrocchia di S.M.Assunta, Pastorale cittadina e «Messaggero di Sant’Antonio». Si comincerà al mattino quando, alle 9.30, gli alunni delle vicine scuole che si sono già prenotate prenderanno parte a una riflessione animata da fra Francesco Ravaioli, fra Alberto Tortelli, fra Alessandro Fortin, e fra Giuseppe Franco, frati minori conventuali della Basilica del Santo. Più articolato l’incontro della sera rivolto alla cittadinanza, alle ore 21.00, che, dopo i saluti del parroco di S.M.Assunta, don Pierpaolo Peron, prevede la proiezione di un breve filmato sulla vita del Servo di Dio, la testimonianza del Rettore del Santo, fra Enzo Poiana, e quella di Alice Franzon, esperta di storia locale, che si occuperà, in particolare, di sottolineare il legame tra padre Cortese e Chiesanuova dove, negli anni della guerra, era attivo, presso l’attuale ex caserma Romagnoli, un vero e proprio campo di prigionia, ai cui internati padre Placido portava aiuto e conforto. «Mi fa piacere che anche al di fuori della cerchia dei frati ci sia interesse nei confronti di padre Cortese. Del suo operato a favore di tante persone vittime dell’odio nazista per lunghi anni si sono perse le tracce. Grazie a Dio in anni recenti la sua opera è venuta alla luce, rendendo possibile il riconoscimento delle sue doti eroiche messe al servizio del bene», sottolinea fra Enzo Poiana. «Vogliamo riportare all’attenzione del pubblico – gli fa eco Gianni Berno, Presidente Capo della Veneranda Arca – la figura di un frate che, nell’umiltà e nel silenzio, tanto ha fatto per i cittadini padovani perseguitati dai nazifascisti. E quest’anno, 70° anniversario della sua morte, ce ne ha dato l’occasione. Tra l’altro, prossimamente, ci stiamo attivando affinché il cippo commemorativo che si trova dinanzi alla ex caserma Romagnoli sia spostato accanto alla chiesa di S.M.Assunta (Chiesanuova)».