Milano, Bioedilizia approvati i progetti delle prime 5 scuole

L’edilizia scolastica riparte all’insegna della bioedilizia. Dei sei progetti preliminari approvati dalla Giunta comunale, 5 riguardano la costruzione di scuole in legno: dopo la demolizione e bonifica delle vecchie strutture le nuove verranno costruite con le tecnologie previste dalla bioarchitettura. Solo la scuola di via Puglie sarà realizzata con modalità tradizionali in quanto verrà conservata la maglia della struttura esistente.

“Il Comune ha stipulato un accordo con Federlegno per sostituire i manufatti a tempo, scaduti e con presenza di amianto, con materiale ecologico. Obiettivo dell’Amministrazione Pisapia è sostituire tutte le 27 scuole arrivate a fine ciclo: auspico che il presidente del Consiglio Renzi liberi risorse per consentirci di costruire più di due scuole l’anno, come previsto nella nostra programmazione. Purtroppo negli ultimi 20 anni si è fatto poco, quest’anno puntiamo a migliorare gli impegni previsti realizzando 4 nuove scuole”. Lo dichiara l’assessore ai Lavori pubblici e Arredo urbano Carmela Rozza.

La 5 scuole in legno saranno la primaria di via Viscontini 7 per un importo di 13.500.000 euro, la primaria di via Brocchi 5 (17.800.000), la secondaria di via Strozzi 11 (13.500.00), la scuola dell’infanzia di via Rimini 25/8 (4 milioni) e la scuola dell’infanzia di via Martinelli 57 (4 milioni). I progetti prevedono una forte attenzione alle architetture sostenibili che garantiscono, grazie all’impiego di tecnologie alternative, una migliore qualità della vita scolastica. In particolare la struttura in legno consentirà un’ottimale acustica degli ambienti interni, una diminuzione del consumo energetico con riduzione di emissione di CO2 in atmosfera. Gli istituti saranno, inoltre, dotati di pannelli solari per la produzione di energia. Sarà garantita, infine, anche un’illuminazione naturale interna anche attraverso l’eventuale utilizzo di camini solari.

Per quanto riguarda la scuola primaria di via Puglie 4 è prevista la ricostruzione conservando lo “scheletro” della struttura. Saranno perciò ricostruite le parti restanti: i tamponamenti, le chiusure, la copertura e tutta l’impiantistica per un importo di 12 milioni.