M5s, Pittella svende all’Enel la salute dei cittadini

“Non c’è stato nulla da fare: nonostante la ferma e costante opposizione della maggioranza dei cittadini dei comuni del Parco del Pollino, nonostante lo stop del Tar e un giudizio pendente al Consiglio di Stato, il presidente della Giunte Regionale di Basilicata (meglio noto come ‘il fratello minore di Gianni Pittella’) non ha avuto esitazioni: la Centrale del Mercure deve riaprire! Alla faccia della salute e dei diritti dei cittadini ad un ambiente salubre ed a tutelare un territorio di straordinaria bellezza!”. È quanto affermano i consiglieri regionali del Movimento Cinque Stelle Gianni Leggieri e Giovanni Perrino. “Consumando l’ennesimo nauseante ‘inciucio’ (ormai permanente e effettivo) tra Pd-meno-elle e gli orfani del satrapo di Arcore, il trio Pittella, Orsomarso (consigliere regionale calabrese) e Pappaterra (presidente del Parco del Pollino) – continuano gli esponenti del Movimento Cinque Stelle – hanno coralmente ed all’unisono espresso il loro favore alla riattivazione della centrale a biomasse dell’Enel proprio nel bel mezzo del Parco del Pollino. Già messo a durissima prova da incendi e cattiva gestione (testimoniata da sprechi e dalla inspiegabile realizzazione, qua e là, di manufatti in cemento), la Centrale del Mercure è il definitivo colpo di grazia al delicato equilibrio ambientale del Parco. Davanti all’ennesimo atto di vendita del nostro territorio, stavolta in collaborazione con la Regione Calabria, fa specie leggere il comunicato a seguito dell’assemblea svoltasi al Protoconvento francescano di Castrovillari sulla Centrale Enel del Mercure; fa specie intravedere toni trionfalistici nelle parole di Pittella, di Orsomarso e nella ‘benedizione’ di Pappaterra”. “Ma come – si chiedono Leggieri e Perrino -, Pittella non si era fermamente schierato per uno sviluppo nel rispetto dell’ambiente e della salute? Non aveva solennemente decantato le sorti ‘magnifiche e progressive’ del turismo trainato dalle bellezze ambientali e paesaggistiche lucane? Per fargli cambiare opinione sono bastati i ‘trenta denari’ offerti dall’Enel ai comuni che hanno ceduto al ‘pressing’ della compagnia elettrica e della stessa Regione (Laino Borgo, Laino Castello, Mormanno, Papasidero, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore e, guarda caso, Lauria, comune di provenienza della ‘tribù’ dei Pittella). I ‘non allineati’ agli interessi dell’Enel ed al progetto di disintegrazione del Parco del Pollino (Rotonda e Viggianello, contrari alla centrale) sono stati estromessi dall’illegittimo ‘contratto di compensazioni ambientali ed economiche’: uno scarno e squallido ‘piatto di lenticchie’ che dovrebbe far digerire alle popolazioni locali gli irreversibili e permanenti danni all’ambiente ed al territorio. Fanno davvero rabbrividire gli articoli 4, 5, 6, 7, 8 e 9 dell’accordo di compensazione sottoscritto da 30 dei 40 amministratori coinvolti nel progetto. Un vero è proprio ‘jackpot’ per Enel Produzione Spa che si assicura con 100.000 euro annui (per 8 anni) il controllo dell’Osservatorio Ambientale previsto per la centrale”. “Insomma – concludono Leggieri e Perrino -, il messaggio del trio Pittella – Pappaterra – Orsomarso è drammaticamente chiaro ed inquietante: riaccendere la centrale a biomasse del Mercure consentirà di ‘creare un precedente’ e riaccenderle ovunque sul territorio lucano (ma anche calabrese). Basta estromettere e rendere inoffensivo chi non tradisce i cittadini, chi non vende i propri territori. Ma non si illuda il trio Pittella – Pappaterra – Orsomarso, non si illuda l’Enel: il Movimento 5 Stelle di Basilicata lotta accanto ai cittadini che invocano il rispetto della legalità e continuano, senza paura e con coraggio, la battaglia per la tutela dell’ambiente e della salute”.