I’ Gallo della Checca, commedia inedita in vernacolo con attrici tutte donne

Si intitola “I’Gallo della Checca” la commedia in Vernacolo che il Centro Figurella metterà in scena sabato 29 marzo al Teatro Reims (20,30). Protagoniste sono proprio le clienti del centro di dimagrimento e rimodellamento e l’incasso della serata, anche questa volta, sarà devoluto in beneficienza al Cam (Centro di ascolto uomini maltrattanti). “Questa bella commedia in vernacolo firoentino– ha detto la presidente Giuliani- è un bell’esempio che rispecchia la tenacia e la determinazione delle donne che in poco tempo sono riuscite a mettere insieme questo spettacolo con successo”. La presidente Giuliani ha ancora una volta sottolineato l’importanza di “continuare a tenere alta l’attenzione sui femminicidi e far emergere il problema della violenza sulle donne, anche e soprattutto al di fuori delle giornate celebrative”. Figurella è un marchio internazionale, leader di mercato nel settore del dimagrimento, rimodellamento e mantenimento della forma fisica femminile, con tre sedi operative a Firenze. La commedia è stata scritta da due dipendenti della società, Sibilla Formigli e Claudia Zetti, insieme a Loretta Galli che ne è anche la regista. L’evento, che ha ricevuto il patrocinio del Comune di Firenze, è stato pensato per intrattenere le signore che frequentano il centro Figurella. Le protagoniste sono proprio loro che, con grande entusiasmo, hanno aderito a numerose all’iniziativa. Figurella, infatti, si occupa della loro “Remise en Forme”, ma anche del loro stile di vita. In questo contesto si inserisce il laboratorio teatrale, come attività rivolta al più immediato piacere ludico ma anche al più profondo benessere psicofisico pensato proprio per aiutare associazioni che sono attive proprio per sconfiggere la piaga della violenza sulle donne. La commedia, si svolge nella corte attigua allo stabilimento tipografico e casa editrice Vallecchi, nel viale dei Mille, proprio nel luogo dove si trova oggi il centro Figurella della zona di Campo di Marte, a Firenze. Siamo nel mese di Maggio, in un anno del decennio che comprende gli anni tra il 1920 e il 1929. La storia ruota intorno ad un gioco di equivoci in un microcosmo tutto al femminile dove ogni personaggio è caratteristico del periodo narrato e dietro al quale c’è una storia diversa con un comune denominatore: l’essenza stessa di ciò che vuol significare “fiorentinità’”. Un sottile “fil rouge” lega il passato al presente e mette in giusta luce il ruolo che le donne rivestono in momenti storici di profondo cambiamento degli scenari sociali. L’ingresso del coro del “Calendimaggio” regala al pubblico un vivace momento in omaggio alla tradizione toscana. Alla rappresentazione seguirà il buffet a tema, ispirato al periodo storico della commedia ed alla tradizione toscana, realizzato dall’associazione culturale Anastasia e Genoveffa.