Vicenza, il Comune punta su posta elettronica certificata e bonifici on line

Sempre più posta elettronica certificata e sempre più pagamenti con bonifici bancari on line. In una parola sempre più semplificazione, a beneficio in primis di professionisti e imprese che si relazionano quotidianamente con il Comune. Stamane la giunta ha infatti deciso di dare impulso a due strumenti introdotti via via dall’innovazione tecnologica, i quali richiederanno, peraltro, un cambio di organizzazione interna al Comune, come sottolineato dall’assessore alla semplificazione e all’innovazione Filippo Zanetti, stamattina a palazzo Trissino, durante la presentazione delle novità. Bonifici bancari. Verranno incoraggiati i pagamenti on line, anziché tramite bollettino postale, da parte di imprese e professionisti nei confronti del Comune. “In realtà – ha spiegato Zanetti – sono possibili da quando esiste il conto corrente, ma solo pochissimi attualmente lo utilizzano. Del resto, anche gli uffici devono attrezzarsi per incrociare i dati. In particolare dovremo standardizzare le causali, per poter individuare facilmente il tipo di versamento, sia per il dipendente pubblico che per il cittadino. Partiamo subito con l’edilizia privata – ha annunciato l’assessore -, dove, solo nel 2013 sono state 3.279 le pratiche seguite, ciascuna con uno o più bollettini da pagare per i diritti di segreteria: moltiplichiamoli per il tempo che si perde in coda in posta per pagare il bollettino, simbolo per antonomasia della burocrazia, e ci rendiamo subito conto di quanto sia invece più vantaggioso pagare da casa o dall’ufficio tramite l’home-banking. Senza contare che in posta si paga in aggiunta la commissione di 1,20 euro e che le Poste si trattengono 20 centesimi di commissione anche su quanto viene versato alla tesoreria del Comune”. L’amministrazione ha poi intenzione di estendere progressivamente la modalità dei bonifici on line a tutti i versamenti a favore del Comune, come per i servizi scolastici, la pubblicità, l’Imu, le occupazioni di suolo pubblico, le sanzioni, fermo restando che si potrà comunque continuare a pagare i bollettini alle Poste. Posta elettronica certificata. L’Agenda digitale e il “decreto del fare” hanno istituito il “domicilio digitale”, un indirizzo certificato di posta elettronica (pec) che tutte le amministrazioni pubbliche dovrebbe utilizzare in via esclusiva per inviare raccomandate a cittadini, imprese e professionisti. “Per legge tutte le imprese e tutti i professionisti devono avere una pec – ha spiegato Zanetti – e visto che anche il Comune ha la sua pec ([email protected]), è il caso di sfruttare questo canale da subito, che consente, anche in questo caso, di risparmiare soldi, oltre che tempo. Basti pensare che una raccomandata tradizionale costa circa 3,50 euro, cui si devono aggiungere i costi della carta, della stampa, del commesso che va alle poste… per un costo totale che va dai 4 ai 5 euro. Sui 185 mila euro che spendiamo all’anno per le spedizioni di lettere, quindi, stimiamo un risparmio di circa 50 mila euro. Dall’altro lato, anche professionisti e imprese risparmiano utilizzando la pec: basta infatti spedire una o due raccomandate tradizionali per superare il costo annuale per avere una pec”.