La Fondazione Zancan illustra i dati della lotta alla povertà

poverta zancanTra il 2011 e il 2012 in Italia sono cresciuti di circa un milione e mezzo sia i poveri in “povertà relativa” sia quelli in “povertà assoluta”. Nel 2012 il 6,8% delle famiglie, 1 milione 725 mila, e l’8% delle persone, 4 milioni 814 mila, si trovava in condizioni di povertà assoluta, in forte aumento rispetto al 2011 quando l’incidenza era del 5,2% tra le famiglie e del 5,7% tra le persone. Il fenomeno ha connotati particolarmente drammatici nel Sud Italia. A dirlo è il rapporto 2013, presentato ieri, sulla lotta alla povertà elaborato dalla Fondazione Zancan sui dati Istat e Ocse. In aumento anche le disuguaglianze sociali: tra l’inizio della crisi e il 2010, in Italia il reddito disponibile del 10% delle famiglie più ricche si è ridotto dell’1% annuo, in linea con il trend internazionale, mentre quello del 10% delle famiglie più povere è diminuito del 6,2% annuo. Per quanto riguarda gli enti locali, nel 2010 la spesa complessiva dei comuni per i servizi sociali è stata di 7.127 milioni di euro, 117,83 euro pro capite, il livello più elevato dal 2006 e in leggero aumento rispetto al 2009. La voce di spesa destinata alla lotta alla povertà e al disagio economico nel 2010 ammontava a 2.289 milioni di euro, l’1,15% in più del 2009, 2.263 milioni di euro. La situazione, però, non è omogenea sul territorio nazionale, confermando grandi differenze tra aree del paese già registrati nelle precedenti edizioni del Rapporto. Le regioni a statuto ordinario del Centro Nord hanno una spesa sociale complessiva pro capite due volte e mezza quelle delle regioni del Sud. 136,16 contro 53,12 euro. Il divario aumenta se si considera la spesa per ridurre il disagio economico delle persone e delle famiglie, 36,62 contro 9,74 euro, e diminuisce nel caso della spesa per la povertà dove il rapporto è di quasi uno a due, 9,17 euro contro 4,31 euro.