Raccontami 2014, si è concluso il censimento dei senza fissa dimora a Roma

Si è concluso il censimento ‘Raccontami 2014’, organizzato da Roma Capitale e dalla Fondazione De Benedetti per conoscere quanti e chi sono i senza fissa dimora che vivono in città. L’iniziativa – ha dichiarato l’assessore al Sostegno Sociale e Sussidiarietà di Roma Capitale, Rita Cutini – è nata “perché vogliamo capire come la crisi economica abbia cambiato il volto della povertà in città e studiare interventi sempre più mirati che abbiano come obiettivo la cosiddetta ‘prima accoglienza ‘ ma che prevedano allo stesso tempo percorsi di inclusione sociale”. Sono stati più di 1.200 i volontari – in parte provenienti dal mondo dell’associazionismo e in parte privati cittadini di ogni età – e più di 40 le associazioni coinvolte. Lunedì 17 marzo, 550 volontari hanno percorso l’intero territorio cittadino, contando i senza fissa dimora in ogni Municipio. Martedì 18, in 700 hanno svolto interviste ai clochard ospiti dei dormitori convenzionati e non, inclusi nel Piano per le emergenza freddo o nei punti in cui vengono distribuiti pasti caldi. Mercoledì 19, 700 volontari, invece, hanno intervistato i senza fissa dimora in base alle segnalazioni del censimento effettuato il lunedì precedente. Gli operatori hanno partecipato all’iniziativa utilizzando i propri mezzi o percorrendo vaste aree della città a piedi, mentre le associazioni di volontariato hanno messo a disposizione spazi per realizzare le formazioni e lo smistamento delle squadre dei volontari (21 punti di smistamento sul territorio cittadino). Circa 600 volontari sono stati formati nelle settimane precedenti alla rilevazione, in 21 sessioni organizzate in sette sedi differenti. I dati raccolti saranno elaborati da La Fondazione de Benedetti e messi a disposizione di Roma Capitale. “Grazie a questo progetto – ha dichiarato il sindaco Ignazio Marino – riusciremo ad avere una fotografia reale e aggiornata di quanti oggi a Roma vivono in strada. Oltre ai numeri, infatti, potremo conoscere le caratteristiche di un fenomeno in continuo mutamento e aggravato dalla crisi economica in corso. Sarà così possibile migliorare la programmazione di politiche sociali e di assistenza mirate ed efficienti sull’intero territorio cittadino”.