Roma Capitale, bilancio e contenimento spesa le parole del sindaco all’Assemblea

Ha preso il via in Aula Giulio Cesare – a poche ore dalla prima riunione della cabina di regia su bilancio e piano di rientro – il dibattito dell’Assemblea Capitolina sulle “Misure per il contenimento della spesa di Roma Capitale”, richieste dal decreto legge n. 16 del marzo 2014. In apertura di seduta il sindaco Ignazio Marino ha tracciato le linee e gli obiettivi del lavoro che attende l’amministrazione (leggi l’intervento integrale). “Il decreto legge – ha ricordato il Sindaco – interviene sulla situazione finanziaria di Roma Capitale, prevedendo la definizione di un piano triennale per il riequilibrio strutturale del bilancio”. Una sfida possibile, grazie al fatto che “il patrimonio immobiliare e societario di Roma Capitale è largamente superiore ai debiti che in questi anni sono stati contratti”. Appunto facendo leva sul patrimonio sarà possibile procedere al risanamento: “razionalizzando, valorizzando e mettendo a reddito, tagliando gli sprechi e assicurando la tutela e la salvaguardia del lavoro e dei lavoratori”. Il Piano Triennale va predisposto nei prossimi 90 giorni e deve prevedere specifiche azioni amministrative per: applicare regole finanziarie e vincoli (acquisto di beni e servizi, assunzione di personale) a tutte le società controllate; rivedere i costi dei servizi pubblici locali e riportarli ai livelli standard dei grandi comuni; verificare i fabbisogni di personale delle società partecipate, “prevedendo per quelle in perdita il necessario riequilibrio con l’utilizzo degli strumenti legislativi e contrattuali esistenti, nel quadro degli accordi con le organizzazioni sindacali”; adottare nuovi modelli innovativi nella gestione del trasporto pubblico locale, della raccolta rifiuti e della pulizia delle strade, “anche ricorrendo alla liberalizzazione”; dismettere o liquidare, quando necessario, le società che non svolgono attività di servizio pubblico; valorizzare e dismettere quote del patrimonio immobiliare. Sempre in tema di ex municipalizzate, non si tratta di puntare solamente al riequilibrio finanziario – ha sottolineato Marino – “ma anche e soprattutto di ripristinare alcuni semplici ma fondamentali princìpi quale merito, legalità, servizio alla cittadinanza, competenze professionali e trasparenza”. Il Campidoglio ha cominciato a fare la sua parte rinnovando i vertici di Assicurazioni di Roma, Atac e Ama. Che, a loro volta, hanno messo in campo nuove misure: riduzione degli stipendi dei dirigenti e avvio della razionalizzazione degli organici in Atac e Ama; pubblicazione, sul sito Ama, di curricula e stipendi di dirigenti e quadri. Novità anche per il Teatro dell’Opera, dove il nuovo Sovrintendente ha avviato il risanamento dell’ente lirico con l’obiettivo di mantenere i livelli di eccellenza delle rappresentazioni e di raggiungere, nel contempo, l’equilibrio economico di gestione senza gravare ulteriormente sulle casse capitoline. Per le partecipate, ha proseguito il Sindaco, si punta a nuovi e più razionali modelli di governance: non si tratta di mettere in liquidazione le società, ma di valutare l’opportunità di fusioni e incorporazioni “senza escludere forme di apertura a nuovi soci pubblici o privati interessati allo sviluppo del business”. Vanno, in ogni caso, potenziati il controllo e il coordinamento dei processi aziendali (finanza, acquisti, gestione risorse umane), “ponendoli fuori dalla piena discrezionalità e autonomia delle singole società”. Intanto è stato esteso il campo d’azione della Centrale Unica degli Acquisti alle società controllate. Ciò consente di bandire gare centralizzate, con evidenti vantaggi in termini di economie di scala e di omogeneità dei livelli di servizio. Dal nuovo sistema si prevede di conseguire ogni anno un risparmio, per le sole società, di 50-60 milioni di euro, pari a una diminuzione tra il 14 e il 17 per cento. Nel contempo, il Dipartimento capitolino per la Razionalizzazione della Spesa ha avviato il censimento e l’analisi dei contratti in vigore, definendo i livelli di spesa in base alla logica dei “costi standard”. Tornando al Piano triennale di rientro, il decreto accresce il ruolo del Tavolo Interistituzionale Stato-Regione-Provincia-Campidoglio per il trasferimento delle funzioni amministrative a Roma Capitale. Il Tavolo, oltre a esprimere un parere obbligatorio sul piano di rientro, ne verificherà l’attuazione tenendo in debito conto i maggiori oneri connessi al ruolo di Capitale. Tra questi sono emersi in particolare: l’impiego della polizia locale a supporto delle istituzioni nazionali e delle grandi manifestazioni politiche, religiose, sindacali, sociali, culturali, sportive; la gestione del trasporto pubblico locale, “particolarmente complessa e onerosa in occasione proprio di importanti manifestazioni” (più veicoli su strada senza adeguata copertura dei costi, disservizi, ritardi e disagi per la cittadinanza); l’impiego di mezzi e personale Ama per pulire e ripristinare il decoro dopo le grandi manifestazioni. Il Sindaco ha quindi affrontato le priorità dell’amministrazione comunale: in primis, garantire la qualità dei servizi pubblici locali e dare certezza di risorse alla manutenzione di strade e scuole e al decoro urbano, “con l’adozione di un piano urgente di interventi” (per alcuni sono già stati individuati i fondi, precisa il Sindaco). Il secondo punto è la ripresa economica e produttiva della città, “attraverso una forte sinergia con il sistema delle piccole e medie imprese, con il circuito delle università e della ricerca”. Il presupposto è “scegliere, quali assi di sviluppo, l’innovazione tecnologica, il turismo, la cultura, l’efficienza energetica e la rigenerazione urbana”, per attivare subito nuovi cantieri nelle aree pubbliche da recuperare. Occorre portare avanti i programmi previsti dal Piano Regolatore, i progetti di riqualificazione territoriale (i “toponimi”) e anche “le iniziative della precedente amministrazione che riteniamo condivisibili”. Terzo punto, l’uso dei fondi europei (programmazione 2014-2020). E’ stato costituito un apposito ufficio in Campidoglio, è stato siglato un protocollo con la Regione Lazio, lo stesso Sindaco ha recentemente discusso con gli omologhi delle grandi città europee l’Agenda Urbana U.E. – introducendo la possibilità che sia attribuito almeno il 5 per cento dei fondi strutturali a progetti per le città -. In via di messa a punto il dossier per Roma che, preannuncia Marino, “porterà alla Capitale tra i 40 e i 60 milioni di euro”. Tra i molti progetti in cantiere, la rigenerazione del Tevere e il rilancio di Cinecittà e del settore audiovisivo. Il tutto nella prospettiva di rilanciare “gli investimenti sulla dimensione internazionale della città”, puntando sull’offerta culturale, artistica e storica di Roma come “volano per generare nuove imprese e nuova occupazione”.

Da ultimo, il Sindaco ha sottolineato l’esigenza di rafforzare ulteriormente il ruolo dei Municipi, con l’attribuzione certa di risorse (“già a partire dal bilancio previsionale 2014”) e di personale, grazie “al decentramento e alla gestione diretta di talune entrate e al coinvolgimento nel piano triennale degli investimenti”. Obiettivi, tutti questi delineati da Marino, che costituiscono nel loro assieme un quadro di notevole impegno. Per questo il Sindaco ha concluso il suo intervento in aula chiedendo che “tutte le forze politiche e sociali, al di là delle contrapposizioni che distinguono maggioranza e opposizione, su questi temi vogliano dimostrare quella compattezza e unità di intenti che Roma, oggi più che mai, merita”.