Palagiano, Matiz crivellata con 15 colpi unici testimoni i due bambini sopravvissuti

I killer sono entrati in azione in modo spietato sparando al’impazzata a pochi metri di distanza. Il bilancio è di tre morti, tra loro anche un bambino di quattro anni. Ucciso Cosimo Orlando, un pregiudicato in stato di semilibertà, 43 anni. Ammazzata anche la compagna, Carla Maria Fornari, 30 anni. Con lui in auto anche i tre figli. La Fornari era vedova. A lei 2011 uccisero il marito, padre del bambino morto con lei. La donna pare fosse alla guida, seduti sul sedile anteriore c’erano l’uomo con in braccio il bambino più piccolo. Sono stati colpiti dai proiettili e sono morti sul colpo. I due figli che viaggiavano invece sui sedili posteriori, di sei e sette anni, sono rimasti illesi. L’omicidio è avvenuto sulla statale 106 che collega Taranto a Reggio Calabria all’altezza dello svincolo per il comune Palagiano.

La Matiz rossa percorreva la strada per Palagiano, dopo essere uscita allo svincolo della statale che collega Taranto con Reggio Calabria. La vettura è stata affiancata e il sicario ha trivellato di colpi la parte anteriore dell’auto. Carla, 30 anni, è morta subito, così Orlando che era seduto accanto a lei. In braccio aveva il figlio della donna, di appena tre anni, che è morto raggiunto dai proiettili al volto. I Carabinieri quando sono intervenuti avevano pensato ad un incidente stradale. Poi la drammatica scoperta. Non ci sono testimoni a parte i due bambini. Si tratta di un omicidio di mafia. L’obiettivo era quasi certamente Orlando che ha precedenti penali rilevanti. Ma anche per la donna ha un “passato”. Era la moglie di Domenico Petruzzelli. Orlando si rese protagonista di un duplice omicidio per una vicenda legata al traffico della droga, uccidendo due giovani di Castellaneta. Orlando, pur essendo in semilibertà, era comunque tornato ad avere un ruolo nello smercio delle sostanze stupefacenti. Petruzzelli, il marito della donna, è stato ammazzato a Palagiano il 9 maggio del 2011 in un duplice omicidio per motivi di droga. Tre persone sono state condannate all’ergastolo in primo grado e la Corte di Assise di appello di Taranto proprio nei giorni scorsi ha depositato le motivazioni. Tutto fu seguito in diretta dagli investigatori che avevano le cimici nell’auto di Petruzzelli. Non riuscirono però a intervenire ed evitare il delitto. Nel processo era costituita parte civile anche la donna che aveva seguito tutte le udienze del processo. Nel maggio 2011 l’agguato avvenne sempre nella zona di Palagiano. Petruzzelli fu ucciso  insieme a Domenico Attorre. Ai due fu teso un agguato e dopo essere stati crivellati di colpi furono dati alle fiamme insieme alla loro auto. I loro corpi carbonizzati furono rivenuti tempo dopo in un fossato in campagna.