Messina, la chiusura di Casa Serena un delitto premeditato

“Cosa sarà di “Casa Serena” dopo il 31 marzo? Chi pagherà le conseguenze di questa vergognosa incapacità di gestire la cosa pubblica? Noi lo sappiamo; le vittime predestinate sono note. Sono gli anziani, vittime sacrificali ed incolpevoli per antonomasia; sono i dipendenti, che, ancora una volta, vedono “la nera falce” che taglierà la loro esistenza; sono le famiglie degli anziani, che difficilmente riusciranno a trovare una soluzione dignitosa per i loro cari.

Ma il “la ferita” è inferta a tutta la collettività. Quando i messinesi riusciranno a dire basta alle sopraffazioni, all’arroganza del potere ed alle sue sfrontate e vergognose manifestazioni?

Una società che non tutela i propri anziani non ha futuro, perché gli anziani non sono un peso, sono una grande risorsa. Perché dobbiamo spezzare il cuore a gente che da anni considera “Casa Serena” la propria casa? Perché dobbiamo mettere in croce quei lavoratori che da anni, mal pagati, o non pagati, minacciati dal sistema, con il terrore continuo di non riuscire a portare più a casa quel pane scarso, precario, vitale, continuano con abnegazione a prestare la loro opera meritoria?

Io ho visto alcuni giorni or sono, in occasione di una piccola festa organizzata dai pensionati della CISL per carnevale, tanta gioia nei volti degli anziani ospiti; ma ho visto tanta carità, cioè amore fraterno e filiale, nei volti degli operatori che prestavano la loro alacre opera quel pomeriggio.

E’ stato un momento bello, toccante, perché… non “si campa di solo pane!”.

La Federazione dei pensionati di Messina grida a gran voce: ”giù le mani da Casa Serena”! Lo sappiamo che la struttura è posta in un luogo ameno ed eccezionalmente panoramico e ci rendiamo conto che la sua messa in vendita farebbe gola a molti (o forse ai soliti noti) e risolverebbe parecchi problemi al Comune.

Ma questo, a parte la vergogna e la macchia indelebile che si stamperebbe sui responsabili di tale “delitto premeditato”, sarebbe l’ennesima dimostrazione che Messina è una città morta eticamente e senza speranza. Ma si sa, chi non ricorda gli errori del passato, è destinato a ripeterli.

La FNP CISL e tutte le donne e gli uomini di buona volontà, sapranno, in ogni modo, impedire questo scempio”.

E’ quanto scrive in una nota stampa Bruno Zecchetto, Segretaria della FNP CISL di Messina.