La scienza del restauro ha il suo dizionario, nato ovviamente in Toscana

Restauro porta BattisteroAd Italia e  Toscana, in particolare, è da sempre riconosciuto un primato a livello internazionale nel campo del restauro. Non sorprende più di tanto, dunque qui, a Firenze, sia nato dalle alte competenze presenti in questa regione il “Dizionario generale del restauro”, a cura di Francesco Gurrieri, ordinario di restauro dei monumenti all’Università di Firenze e vice presidente dell’Opera di Santa Maria del Fiore. Per la prima volta, i molteplici aspetti di questa disciplina vengono esaminati in maniera organica, inclusi l’architettura e l’archeologia, i materiali e le strutture utilizzate per la diagnostica, i documenti grafici e le figure di maggiore rilevanza che animano il continuo dibattito tra gli operatori. Il volume, presentato stamani a Palazzo Strozzi Sacrati, è edito dalla casa editrice Mandragora,  ed è stato realizzato grazie all’Opera di Santa Maria del Fiore e all’UIA – Università Internazionale dell’Arte di Firenze. Il lavoro e la ricerca che stanno alla base del dizionario sono stati finanziati dalla Regione Toscana e dall’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. In esso è possibile trovare tutte le voci che caratterizzano e concorrono al linguaggio e alla cultura del restauro, facendone uno strumento di facile consultazione che rende accessibile i saperi di questo comparto ad un pubblico fatto non solo di addetti ai lavori ma anche di studiosi, giovani in formazione, artigiani, tecnici e conoscitori. L’Opera ha deciso di sostenere questo progetto perché, come ha affermato il suo presidente Franco Lucchesi, “il restauro fa parte del nostro dna, in quanto sono oltre sette secoli che la nostra fabbriceria si occupa di mantenere e restaurare il complesso di Santa Maria del Fiore, simbolo di Firenze e della Cristianità”. E un concetto analogo ha espresso in un saluto inviato agli autori l’assessore regionale alla cultura Sara Nocentini, trattenuta da impegni istituzionali,  ricordando l’importanza del restauro come essenziale momento conservativo dell’immenso patrimonio storico-culturale ereditato dalla Toscana. Francesco Gurrieri ha voluto sottolineare come “la materia raccolta in questo libro sia viva e ancorata ad un dibattito che non ha finito di essere”. Per la realizzazione di questo progetto si è avvalso di un prestigioso comitato scientifico, ha affidato ogni sezione del volume ad esperti di indiscusso valore ed esperienza, coadiuvati, per le singole voci, da collaboratori di prestigio, sotto la supervisione di Bruno Santi. Un progetto, ha ricordato la direttrice regionale per i beni culturali Isabella Lapi Ballerini, che contiene già tutte le potenzialità per espandersi in veste multimediale.