Crescere con lo sport si può

“Crescere con lo sport”: una necessità che coinvolge persone di ogni età e ceto sociale, in modo particolare i giovani con i loro educatori, gli enti e società sportive, il mondo scolastico-accademico, le istituzioni pubbliche. Sarà questo il tema che verrà trattato nel corso del convegno promosso da Panathlon Veneto-Trentino Alto Adige, con il patrocinio del Coni, dell’Università e del Comune di Padova, che si terrà il prossimo martedì 18 marzo, dalle 9.45 alle 12.30, nell’Aula Magna di Palazzo Bo. Interverranno il presidente nazionale del Coni Giovanni Malagò, il direttore della Gazzetta dello Sport Andrea Monti e il presidente del Panathlon International Giacomo Santini. Moderatore, il giornalista Rai Luca Ginetto L’ingresso è libero.

“Come Amministrazione comunale ringraziamo Panathlon per aver organizzato un evento espressione dei valori dei quali è portatore, che sono poi gli stessi valori che ispirano la nostra azione amministrativa nonostante i tagli dovuti alla crisi e che, in questo momento, purtroppo gravano sul mondo dello sport – ha detto l’assessore alle politiche sportive Umberto Zampieri intervenendo alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa – Il nostro focus continua comunque ad essere rappresentato bene dal titolo del convegno che fotografa un’idea di sport nella quale ci riconosciamo: una dimensione sociale, culturale, etica dell’attività sportiva che poi è il cuore di Panathlon”.

“C’è bisogno di crescere, a tutti i livelli e noi, come ha sottolineato l’assessore, lo facciamo attraverso lo sport che è lo specchio della vita. E questo è il messaggio che dedichiamo soprattutto ai giovani” ha commentato Flavio Zampieri, governatore dell’area 1 Veneto – Trentino Alto Adige-Sudtirol di Panathlon”.

Perché questo titolo, “crescere con lo sport”: perché il Panathlon è definito come un movimento nazionale benemerito per la diffusione dello sport, dell’etica sportiva, della cultura nel mondo, tutte caratteristiche che delineano l’apertura progettuale di Panathlon attraverso iniziative, borse di studio, premi, mediante attività di sensibilizzazione in ambito sportivo rivolte a tutti, senza distinzione fra normodotati e disabili. Perché migliorare tramite lo sport la condizione di ciascun individuo, significa crescere sotto tutti i punti di vista: da quello tecnico a quello della salute, da quello culturale a quello etico, a quello economico.

“Questo convegno è uno dei tanti che Panathlon ha organizzato nel corso degli anni con personaggi eccellenti nel campo del mondo sportivo, delle istituzioni, del giornalismo. Il nostro obiettivo – ha spiegato Renato Zanovello, referente della cultura sportiva dell’area 1 Veneto, Trentino Alto Adige-Sudtirol – Panathlon dice “no” alla violenza, fisica, verbale, “no” alle manipolazioni, “si” a un tifo sportivo che è colore, allegria, nel rispetto delle regole – aggiunge – Da questo convegno ci aspettiamo suggerimenti, idee, proposte concrete di crescita da veicolare affinchè siano accolte dalle istituzioni a tutti i livelli”.

Coltivare idee e metterle in pratica è un binomio vincente. Ma non sempre si riesce ad applicarlo, come sottolinea Gianfranco Bardelle, presidente del Coni Comitato Regionale Veneto: “Si parla sempre dell’importanza dello sport durante le olimpiadi salvo poi, per quattro anni, dimenticarlo abbandonandolo nelle mani dei volontari, delle istituzioni, delle società sportive con l’auspicio che lo sport trovi, tra questi, interlocutori validi, sensibili al valore dell’attività sportiva quale motore di crescita. Ecco, io penso che lo sport debba essere ricordato ogni giorno perché ogni giorno possiamo far crescere i nostri giovani”.

Critico anche Renato del Torchio, presidente di Panathlon International Club di Padova e dell’associazione nazionale di educatori di educazione fisica e sportiva, che aggiunge:” Da anni si parla moto di sport nelle scuole ma non si conclude assolutamente nulla salvo attendere lo scenario olimpico, come ha fatto presente Bardelle, dove purtroppo non si vincono medaglie. Ma la scuola – prosegue Del Torchio – deve essere messa in condizione di operare nel mondo dello sport con i fatti, non con le parole e il primo step è quello di cercare di capire chi deve fare lo sport nella scuola chiarendo, in proposito, i ruoli del Coni e del Ministero”.