San Carlo ospita tirocinio medico congolese Gabriel Nkese Tshswabwa

Stamattina ha preso servizio al San Carlo, per un tirocinio trimestrale, Gabriel Nkese Tshswabwa, giovane medico in servizio nell’ospedale Saint Francois di Tshimbulu, Arcidiocesi di Kananga , Kasai occidentale, nella Repubblica Democratica del Congo. Il percorso formativo, si legge in una nota diffusa dall’ufficio stampa dell’azienda ospedaliera –  rientra in un programma di solidarietà  denominato “Progetto Tshimbulu”, dedicato alla memoria del dr. Pietro Marotta, l’anestesista del San Carlo recentemente scomparso e protagonista di numerose missioni di volontariato nei Paesi in via di sviluppo, l’ultima delle quali lo aveva portato a operare nell’Ospedale Saint Francois di Tshimbulu, nella Repubblica Democratica del Congo. Al progetto collaborano l’Arcidiocesi di Potenza, il Comune di Potenza, il Lions Club e il San Carlo. Il dottor Tshswabwa ha 34 anni, appartiene a una numerosa famiglia (dieci figli) e si è laureato all’Università Cattolica. L’ospedale in cui presta servizio ha tre medici (come il San Carlo 200 anni fa) e ha un’utenza di circa 500mila persone. Il suo tirocinio, pertanto, si articolerà con rotazioni mensili in tre aree essenziali di assistenza: ostetricia, pediatria, chirurgia d’urgenza. “Abbiamo aderito volentieri – dichiara il direttore generale Giampiero Maruggi – al progetto di solidarietà propostoci dal Lions Club di Potenza. Il personale del San Carlo ha una lunga consolidata tradizione di solidarietà internazionale: dalla partecipazione alle missioni di sostegno in occasioni di catastrofi epocali alla silenziosa presenza nei piccoli ospedali del Terzo Mondo utilizzando le ferie, i nostri medici e i nostri tecnici hanno testimoniato la loro dedizione e professionalità in tante occasioni. Così com’è frequente l’arrivo, attraverso circuiti di solidarietà e cooperazione internazionale, di pazienti giovani e non solo per ricevere da noi trattamenti chirurgici impossibili in loco. Siamo lieti che il training sul campo per un giovane medico, indubbiamente utile per la sua crescita e quindi per la qualità del servizio che offrirà alla sua comunità, sia anche l’occasione per ricordare un nostro medico, generoso e bravo, così prematuramente scomparso”.