Tito Scalo, crisi supermercato Auchan tutelare posti di lavoro

“Ogni iniziativa che possa salvaguardare i 43 posti di lavoro del supermercato alimentare Auchan, nel centro commerciale di Tito Scalo, denominato ‘Polo Acquisti della Lucania’, va incoraggiata e sostenuta. Questa situazione deve però diventare l’occasione per mettere mano al Piano regionale del commercio che di fatto risulta ampiamente superato, con leggi che risalgono al 1999, perché la normativa nazionale sulla liberalizzazioni delle attività commerciali di per se non è negativa, solo che richiede una serie di azioni di accompagnamento a livello locale, soprattutto, in riferimento all’apertura dei mega centri commerciali”. E’ quanto sostiene il capogruppo di Forza italia in Consiglio regionale, Michele Napoli, che aggiunge: “bisogna prendere atto che il calo dei consumi, specie alimentari, nella nostra regione è più marcato di altre realtà regionali per effetto delle condizioni socio-economiche delle famiglie e dell’aumento delle persone in stato di povertà”. “E’ questo – sostiene Napoli – un elemento essenziale di cui tenere conto se vogliamo mettere in salvo centinaia e centinaia di ditte individuali o familiari che rappresentano la caratteristica del comparto commerciale lucano, attraverso misure finalizzate a migliorare operatività, efficacia, facilità d’accesso al fondo di garanzia e al fondo di rotazione, strumenti a sostegno degli investimenti nel commercio con la finalità di ridurre il costo del denaro. E’ ora che si passi dalle proposte alle misure concrete per tutte le pmi che continuano a risentire la concorrenza, non sempre condotta su livelli accettabili, da parte della grande distribuzione organizzata”. “Ma quando come nel caso del mega supermercato anche la grande rete commerciale entra in crisi – evidenzia Napoli – bisogna interrogarsi su quali politiche mettere in campo a livello nazionale e locale per aiutare la ripresa dei consumi, difendere l’occupazione e tutelare i piccoli esercizi. Non sottovalutiamo la scomparsa, in un solo anno, di un migliaio di negozi nella nostra realtà che ha un significato sociale sempre più preoccupante, mentre cresce la preoccupazione degli operatori del commercio per la tenaglia nella quale vengono sempre più stretti, fra balzelli che crescono e i nuovi maggiori costi che rischiano di abbattersi solo su di loro”.