Ora è possibile scegliere di curarsi in tutta Europa

Si aprono le porte degli Stati e degli ospedali europei. Il Cdm ha accolto la “direttiva transfrontaliera” della Ue. L’accordo sulla Schengen della salute era in vigore dallo scorso 25 ottobre, ma non applicato, finora, da molti Paesi. Ora potremo scegliere in quale dei 28 Paesi dell’Unione europea curarci. Al paziente sarà restituita solo la somma pari a quella che il sistema sanitario nazionale spenderebbe nella sua regione di appartenenza. Cade l’obbligo di autorizzazione preventiva, anche se con qualche eccezione che verrà individuata dal ministero o dalle Regioni entro 60 giorni. Il Cdm ha detto sì anche alla direttiva europea 2012/52/Ue che comporta misure destinate ad agevolare il riconoscimento delle ricette mediche emesse in un altro Stato membro.

Nel provvedimento è prevista l’assistenza sanitaria oltre confine con l’esclusione di quella a lungo termine, dei trapianti e delle vaccinazione contro malattie contagiose. Il Ministro precisa che sì, ci si può curare dove si vuole, ma “questo in linea di principio, perché all’interno della direttiva singoli Stati hanno esercitato alcune possibilità di introdurre limitazioni”.