Delia, gli stipendi di migliaia di lavoratori ex Lsu sono a rischio

A dirlo è il sindaco di Delia, Gianfilippo Bancheri, che lancia il suo grido d’allarme dopo le notizie apprese nei giorni scorsi durante un incontro avuto presso l’assessorato regionale al Lavoro.

“La regione – dice Gianfilippo Bancheri – ha effettuato un taglio del 6,23% sugli stanziamenti del 2013 . Sono somme che i comuni non riceveranno più. La conseguenza è che i comuni vedrebbero aumentare il contributo da versare, che passerebbe dal 10% al 16,23%. A conti fatti però la quota è più alta. Salirebbe a circa il 20%, perchè i trattamenti accessori sono a carico degli enti. Lo scenario che si prospetta è lo squilibrio di bilancio per la maggior parte dei comuni siciliani che non potranno sopperire con risorse proprie a tutto ciò”.

Entro la fine di marzo – continua Bancheri – la Regione provvederà ad erogare, con notevole ritardo gli ultimi 5 mesi del 2013, decurtati del 6,23%. Per lo stanziamento del 2014 regna invece l’incertezza più assoluta. E’ ormai certo invece che la gestione degli ex articolisti, passerà dall’assessorato al Lavoro a quello alle Autonomie locali. Se a ciò si aggiunge il congelamento di 70 milioni di euro sul totale dei 180, possiamo immaginare ritardi preoccupanti per gli stipendi. Per averli se ne potrà parlare solo dopo giugno. Ecco perchè bisogna velocizzare l’erogazione di alcune mensilità del 2014 per evitare il collasso assoluto degli enti locali”.

Il sindaco di Delia è preoccupato per le conseguenze sociali che ci potrebbero essere. “I comuni – dice – non possono sopperire con risorse proprie, poichè incorrerebbero nel reato di “danno erariale”, ormai sanzionato dalla Corte dei Conti. Anche se decidessero di farlo, dopo un po’, si troverebbero senza liquidità e non potrebbero più pagare nè gli stipendi nè le utenze e nè tantomeno assicurare i servizi pubblici essenziali, come la raccolta dei riufiuti solidi urbali, i servizi sociali, il controllo del territorio”.

Rimarca il fatto che i piccoli comuni sono fortemente indebitati. Con una scarsa capacità impositivae e spesso a corto di liquidità. Costretti in molti casi a tirare la coperta da più parti per scongiurare il dissesto finanziario.

“Se continuerà a piovere sul bagnato – dice Gianfilippo Bancheri – il rischio sarà quello di un corto circuito sociale e istituzionale di proporzioni spaventose”.

Credo che in questo momento il mio dovere, come quello di ogni ogni sindaco, sia quello di chiedere con forza alla Regione perché intervenga con urgenza, per risolvere il problema. Un problema da non sottovalutare perché potrebbe mettere in ginocchio le istituzioni pubbliche e creare una situazione sociale incontrollabile”.

Lancia così un appello al Governatore Crocetta. “E’ stato sindaco di Gela – dice Gianfilippo Bancheri. Sa come funziona la macchina amministrativa e capisce quindi la portata delle nostre preoccupazioni. Può immaginare bene quali potrebbero essere le conseguenze se non si interviene subito e con decisione”.

Annuncia infine che si rivolgerà al presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando “perché convochi con urgenza una conferenza dei sindaci per discutere la grave situazione che si è venuta a creare e prendere così le misure più urgenti e idonee per fronteggiarla”.