L’uomo della Fila è una falsa invenzione

Sono irritati e a dire il vero hanno le loro ragioni. Si tratta degli associati UNAPPA (Unione Nazionale Professionisti Pratiche Amministrative) che nel vedere tanto clamore intorno al caso dell’uomo che si sarebbe inventato un lavoro facendo la fila al posto di altri sono rimasti a dir poco stupiti. E il Presidente dell’associazione Nicola Testa ha dichiarato. “Sono molte le segnalazioni che ci sono giunte da parte di nostri associati di notizie date da vari organi di stampa e tv che promuovono il lavoro di un signore che si titola “l’uomo della fila”. Tutto il rispetto per il signore che non conosciamo, ma sarebbe utile dare notizie chiare, evitando i difetti di sempre di un Paese dove già c’è la tendenza a piegare  le regole a proprio piacimento  e le leggi trovano spesso interpretazioni diverse”.

In realtà questo signore non ha inventato proprio niente di nuovo, sostengono a UNAPPA, poiché esistono imprese che questo lavoro già lo svolgono,  da tempo, in maniera professionale, trasparente e lecita, con le dovute licenze previste, pagando le tasse in base ai compensi ricevuti per la loro attività di intermediazione. Ora con tutto il rispetto per le necessità lavorative di questo signore, sarebbe a dir poco leggero, anche se molto “italiano” continuare a sorridere su questo esempio di come ci si arrangia nel nostro Paese.

“Decine di volte negli anni siamo stati bloccati allo sportello perché non riconosciuti! – afferma ancora Nicola Testa, Presidente Unappa –  E abbiamo dovuto soffrire sette camicie portando documentazione per spiegare il nostro servizio e risolvere,  visto che spesso le norme si dimenticano. Qui invece vediamo che senza alcun problema il signore entra nell’ufficio pubblico, fa un servizio, raccoglie forse anche il plauso per essersi inventato un lavoro nuovo. Ma pur comprendendo la necessità di lavorare presente in modo drammatico nel nostro  paese – conclude Testa –  la concorrenza e la correttezza sono cose basilari. In questo caso è consentito non rispettare le regole come ci viene detto e segnalato da più parti. Lungi da noi dover fare gli investigatori, ma se questa situazione perdura, in un momento in cui tutti vorrebbero la chiarezza, siamo certi che qualcuno prenderà provvedimenti”.