Roma Capitale, da Giunta regionale via libera a trasferimento poteri

marino zingarettiOk dalla Giunta regionale al “protocollo Roma Capitale”, il pacchetto di misure che dà corpo al nuovo status dell’amministrazione capitolina – come ente territoriale speciale – con il passaggio da Regione a Campidoglio di una serie di competenze e poteri. Il risultato sarà meno burocrazia e “più velocità per i servizi ai cittadini”, ha commentato il sindaco Ignazio Marino partecipando, insieme al presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, alla conferenza stampa seguita al voto unanime dell’organo di governo regionale. Il trasferimento di competenze, approvato dalla Giunta, passa ora all’esame e all’approvazione definitiva del Consiglio regionale.

Commercio, turismo, urbanistica, cultura, ambiente, demanio: questi i settori in cui Roma Capitale avrà un ruolo decisionale e gestionale più incisivo rispetto alle normali attribuzioni di un’amministrazione comunale. Vediamo punto per punto:

Commercio: più autonomia nel programmare le attività su aree pubbliche e private, con la possibilità di determinare criteri semplificati per le autorizzazioni di commercio su suolo pubblico, superando tra l’altro il cosiddetto “principio di equivalenza” (per cui si può spostare un’attività solo su una nuova ubicazione di pari valore commerciale rispetto alla precedente) e consentendo dunque di decidere liberamente dove autorizzare la sosta dei camion ambulanti (vedi qui oltre). Maggiore autonomia anche per l’apertura dei grandi centri commerciali, in materia di mercati (istituzione, spostamento, soppressione), di edicole, ristoranti, bar e altri esercizi di somministrazione. Roma avrà poi voce in capitolo sulle concessioni degli impianti di erogazione carburanti lungo il GRA e sui tratti autostradali ad esso interni.

Turismo: il Campidoglio potrà definire e attuare progetti e programmi specifici. Passa quindi a Roma Capitale una serie di ambiti: convenzioni con le banche per l’accesso al credito delle imprese turistiche; rapporti con gli organi di tutela del patrimonio storico-culturale-naturalistico per la sua valorizzazione a fini turistici; organizzazione dell’informazione, dell’accoglienza, dell’assistenza e della tutela del turista; consulenza e assistenza agli operatori turistici pubblici e privati.

Urbanistica: Roma Capitale acquisisce l’ultima parola in tema di piano regolatore generale, di tabelle degli oneri di urbanizzazione, di piano urbano parcheggi. Si semplifica l’iter di opere pubbliche e regolamento edilizio in virtù della soppressione della “verifica di conformità” da parte della Provincia.

Cultura: il Campidoglio avrà più margine nel proporre allo Stato nuovi vincoli, nel vigilare sui beni vincolati e negli espropri di beni d’interesse storico-artistico. Potrà decidere sul da farsi per migliorare la conservazione e la fruizione dei beni stessi. Più autonomia anche in tema di scambi culturali e migliore accessibilità dei monumenti a disabili e categorie svantaggiate.

Ambiente: Roma Capitale avrà mano più libera nella gestione delle aree naturali protette, nel valutare i progetti di risanamento dall’inquinamento elettromagnetico, nel determinare nuovi standard di riduzione e prevenzione dell’inquinamento luminoso.

Demanio: a Roma Capitale arrivano deleghe sul rilascio di concessioni di beni demaniali marittimi, lacustri e fluviali; sul rilascio di concessioni di estrazione materiali dai corsi d’acqua; sulla classificazione degli stabilimenti balneari (con il rilascio del relativo attestato), delle aree demaniali e degli specchi d’acqua “in relazione alla valenza turistica”.

Da ultimo, grazie alla norma sui poteri sostitutivi, viene limitata la sfera della Regione nel sostituirsi a Roma Capitale e alle altre amministrazioni locali: la Regione subentrerà esclusivamente per tutelare gli interessi superiori e garantire l’esercizio unitario delle funzioni, nel caso di accertata e persistente inerzia rispetto ai doveri dell’ente locale, in particolare se quest’ultimo tarda a emanare atti e provvedimenti obbligatori.

“Il Campidoglio è molto felice della decisione della Giunta regionale”, ha commentato il sindaco Marino, “perché questa decisione consentirà maggiore velocità per i servizi ai cittadini”. Marino esemplifica: “Roma potrà decidere direttamente sull’orario di apertura dei negozi, eliminando le lungaggini burocratiche; la città potrà darsi un nuovo regolamento edilizio e decidere la riqualificazione della facciata di un edificio o la sua ristrutturazione senza perdere tempo”. Il Sindaco ha poi chiosato: “Spesso molti di noi partecipano al dibattito sui costi della politica concentrandosi sui salari. Ma non è molto più costosa una politica che impiega anni a decidere sul bacino del Tevere? La proposta della Giunta regionale va invece nella direzione del risparmio e dell’efficienza”.

Sul punto della pianificazione commerciale è intervenuta Marta Leonori, assessore capitolino a Roma Produttiva: ”Con questa legge si potrà pianificare il commercio su aree pubbliche senza il vincolo dell’equivalenza economica: quel principio per cui una bancarella che sosta al Colosseo poteva essere spostata solo in altro luogo che avesse lo stesso valore economico. E a Roma, pur con tutte le aree monumentali di cui è dotata, trovare l’equivalente commerciale del Colosseo non è cosa facile”. Si va dunque per Leonori verso una “pianificazione più semplice”, un lavoro “che andrà comunque condotto con la Sovrintendenza”. Si era già cominciato ad operare in questo senso, ha ricordato l’assessore, ma ora c’è in più “la disponibilità da parte della Regione a destinare risorse a questo scopo”. Non si tratta, ha precisato Leonori, di “dire addio ai camion bar”, ma di dare nuove regole “alle oltre 1.300 concessioni esistenti, di concerto con i Municipi”.