Modena, il Comune ride le spese e cala le tasse

Riduzione della spesa corrente, con tagli ulteriori a incarichi e a costi di gestione, ma difendendo i servizi; calo della tassazione locale che si riduce di oltre sei milioni di euro; applicazione della Tasi solo sulla prima casa con introduzione di detrazioni comunali; incremento dell’Imu solo sulle seconde case con l’impegno a fare ogni sforzo economico per rivedere questa scelta obbligata; concreto sostegno alla ripresa con una riduzione per circa duemila aziende, che pagheranno un milione e 200 mila euro in meno; nessun aumento di tariffe e addizionale Irpef; investimenti per quasi 40 milioni di euro, dieci dei quali, però, grazie ai trasferimenti per gli interventi post sisma che si chiede con forza siano tenuti fuori dal Patto di stabilità.

Sono le caratteristiche principali del bilancio preventivo 2014 del Comune di Modena illustrato al Consiglio comunale giovedì 20 febbraio e la cui approvazione è in programma per il 13 marzo. “Lo abbiamo definito in un quadro di grande incertezza nazionale – spiega il sindaco Giorgio Pighi – e lo presentiamo ora per offrire al dibattito dei prossimi mesi conti in ordine e scelte politiche chiare sulla tutela dei servizi (quelli alla persona, la scuola e la sicurezza, in particolare) e sul contributo che il Comune offre all’obiettivo che è anche il titolo della mia relazione: riprendere a crescere. Con due scelte di fondo: alleggerire la pressione fiscale su famiglie e imprese, nei limiti di ciò che compete al Comune, e contribuire allo sviluppo del territorio”.

Il valore complessivo della manovra di bilancio nella versione armonizzata, che prevede per la prima volta un Documento unico di programmazione 2014-2016, sarà per il 2014 di 328 milioni di euro, con le spese correnti che scendono a 247 milioni, contro i 266 dell’assestato 2013. “La riduzione effettiva della spesa sarà di circa tre milioni e mezzo portando il totale a un meno 9 per cento negli ultimi tre anni: un taglio di ben 19 milioni di euro dal 2011 a oggi” sottolinea l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini indicando nella razionalizzazione dei servizi, nel personale e negli incarichi i principali ambiti di intervento, “insieme, però, a un impegno ancora maggiore nella lotta all’evasione fiscale, per cui prevediamo quest’anno un ulteriore aumento del 18 per cento contando di recuperare quasi sei milioni di euro”.

La manovra è stata predisposta partendo da un saldo negativo di 26 milioni di euro, dovuto all’abolizione dell’Imu sull’abitazione principale e ai tagli della spending review. “L’equilibrio è stato raggiunto – spiega Boschini – senza pensare di recuperarli tutti utilizzando la leva della nuova tassa sui servizi indivisibili (Tasi), ma continuando il percorso di riduzione e razionalizzazione della spesa: otteniamo così l’importante risultato di ridurre di oltre sei milioni di euro il peso fiscale delle imposte locali su famiglie e imprese rispetto al 2012”.

La Tasi, quindi, si applica solo sui fabbricati agricoli a uso produttivo (all’1 per mille rispetto 1,5 dell’Imu) e sulla prima casa al 2,5, con una forte riduzione rispetto al 5,2 per mille fin qui previsto dalla vecchia imposta municipale. Per tutti gli altri immobili si prevede quindi “Tasi zero” e si applicherà solo l’Imu così che, mentre a livello nazionale si prevede con la Iuc tre tasse locali (Imu, Tasi e Tari) “a Modena semplifichiamo – sottolinea Boschini – e nessun cittadino o impresa ne pagherà più di due, evitando quindi di aggiungere nuove file, nuovi bollettini, nuovi pagamenti rispetto all’anno scorso. Anche le scadenze di pagamento saranno concentrare in due soli momenti: a giugno e a dicembre. La semplificazione è già di per sé un grande risparmio”.

A fronte di diminuzioni significative dell’Imu su tutti i beni strumentali delle imprese, gli aumenti sono previsti su affitti e comodati delle abitazioni “ma questo avviene in corrispondenza di una ben più ampia riduzione sulla prima casa – puntualizza Boschini – sulla quale introdurremo detrazioni comunali per riequilibrare l’imposta sulle minori rendite catastali: abbiamo a bilancio 1,8 milioni ma manca ancora il decreto del governo e se sarà possibile incrementeremo il fondo. Speriamo arrivi in tempo utile per gli emendamenti al bilancio”. Per gli immobili con valori catastali sotto i 320 euro si avrà quindi una esenzione completa dalla Tasi, mentre per quelli tra 320 e 400 l’esenzione sarà al 50 per cento. “In linea di massima – commenta Boschini –  nessuno dovrebbe pagare di Tasi più di quello che pagava di Imu nel 2012, con un calo medio di 155 euro a immobile, che è più alto per i maggiori valori catastali”.

Con un Piano degli investimenti che prevede interventi per 39,3 milioni, dieci dei quali dedicati ai lavori post sisma (dal Palazzo dei Musei al Teatro comunale, dalle chiese ai cimiteri), il Patto di stabilità “congela” nel 2014 quasi 23 milioni di euro.