Venezia, gioco al massacro su Forte Marghera e sugli altri beni comuni

“Le voci incontrollate e interessate che corrono su Forte Marghera, le “soffiate” che tendono a creare le condizioni affinché una realtà con gli ovvii problemi di una struttura antica diventi ingestibile e a prefigurarne soluzioni traumatiche, insieme ad altre voci, magari di segno opposto, che paventano “privatizzazioni” o cementificazioni dello stesso Forte, e magari anche degli altri forti e strutture analoghe, rischiano di fare esclusivamente il gioco – un gioco al massacro – di chi davvero punta alla svendita e allo stravolgimento di questi preziosi beni comuni. A questo proposito bisogna ricordare che il Comune di Venezia, in questi anni, malgrado le drammatiche difficoltà di bilancio e non solo, ha acquisito tutti i forti (e anche altre importanti strutture e beni) al patrimonio pubblico e ne ha garantito l’apertura e la fruizione, la piena restituzione alla città, alle sue associazioni, alle persone desiderose di passare del tempo in luoghi che sono, insieme, spazi verdi, naturali, vere e proprie oasi, beni culturali e architettonici, luoghi di produzione culturale, di lavoro, e di buon uso del tempo libero. I cialtroni che blaterano di privatizzazioni in agguato ad opera dello stesso Comune dimenticano che Venezia ha scelto un’altra strada rispetto, ad esempio, a Verona (ma anche a molti altri Comuni), dove tali beni sono stati sostanzialmente privatizzati. Un’altra strada significa una strada difficile, fatta di riclassificazioni e pianificazioni complesse, di restauri costosi, di procedure farraginose che non dipendono quasi mai soprattutto dal Comune, di gestione quotidiana che, tra queste difficoltà, non è mai semplice. Ma è la strada che pensiamo ne garantisca la natura, appunto, di bene comune e di bene pubblico. Chi gioca col fuoco di presunte  o in qualche caso reali (ma non generalizzabili) inagibilità, di segnalazioni mistificanti, questi mestatori, e chi lancia strali soprattutto contro chi finora, come ha fatto il Comune, ha acquisito e tutelato questi beni, fa solo il gioco di chi vuol far saltare questa scelta di tutela del bene comune e pubblico”. E’ quanto scrive in una nota stampa Gianfranco Bettin, Assessore all’Ambiente.