Padova, il sindaco reggente Rossi ricorda Severino Beo

“Severino Beo era un amico della città, ancora prima che un mio caro amico personale. E’ stato per me e per molti un consigliere prezioso: sapeva infondere fiducia in chi ha il difficile compito di guidare le istituzioni, specie in un periodo in cui sarebbe più facile protestare. Severino era uno di quegli esempi di persone, che rischiano di diventare rari, che si impegnano per il bene comune con grande positività.

Severino ha fatto della generosità e della capacità di trovare sempre la soluzione più condivisa, uno stile di azione pubblica che lo ha visto spesso stemperare le situazioni più tese con un sorriso ed una pacca sulla spalla. Severino incarnava la rappresentanza dell’artigiano vero, quello che più che con le parole, testimonia con le proprie mani e l’intelligenza il valore del lavoro.

In un mondo in cui si rischia di essere ricordati più per le chiacchiere ben dette che per le opere realizzate, non ho mai sentito Severino parlare male di qualcuno.

Dovessi ricordarlo con due termini direi concretezza innovativa, o innovazione concreta. Un esempio di questo suo approccio lo abbiamo presentato pochi mesi fa con la partenza di una squadra di giovani che stanno imparando un mestiere a Friburgo. Severino aveva creduto molto in quel progetto, capendo che il destino della nostra città e delle sue imprese non è nella chiusura egoistica, ma nell’apertura all’orizzonte europeo del sapere e del saper fare”.