Cda Unibas nella Città dei Sassi per sostenere Matera 2019

Il Consiglio d’amministrazione dell’Università della Basilicata “si svolge a Matera per rinsaldare il rapporto tra l’Ateneo e la Città dei Sassi, per sostenerne con forza il percorso di crescita e la candidatura a Capitale della Cultura, e per affermare il ruolo che ogni Università deve avere per la difesa di Beni culturali e della cultura in genere”. Sono questi i motivi che hanno portato l’Unibas a organizzare a Matera (oggi, 17 febbraio, a partire dalle ore 16 nella sede di via San Rocco) il cda dell’Ateneo, secondo quanto spiegato dal Rettore, Mauro Fiorentino. “I componenti del cda – si legge nella nota dell’Atenep –  prima della riunione, hanno visitato la Cripta del Peccato originale, gli allestimenti del Musma, il complesso rupestre Madonna delle virtù, e la fondazione Zetema”. “Quella di oggi – ha detto Fiorentino – è l’occasione per sottolineare l’impegno dell’Unibas nel settore della cultura, uno dei motori di crescita e di sviluppo della nostra società, ma soprattutto per dare forza al percorso intrapreso da Matera come stella polare della cultura in Basilicata, e come prestigiosa candidata al ruolo di Capitale della Cultura nel 2019. I Sassi – ha aggiunto il Rettore – non sono soltanto uno dei patrimoni dell’umanità, ma un bene prezioso da valorizzare e da ‘lucidare’ ogni giorno, come nostro dovere nei confronti della Storia e di tutta la Basilicata”, ma la città “non è solo Sassi, ma un crogiuolo d’iniziative – e in questo va un ringraziamento alla fondazione Zetema e all’amministrazione comunale per quanto mettono in campo periodicamente – e di tesori artistici e ambientali che hanno pochi paragoni in Europa, e che rappresentano un valore aggiunto indiscutibile per la nostra terra”. Per questo motivo l’Università “ha messo il massimo impegno possibile nella costruzione del futuro della sede universitaria materana, offrendo alla città un polo importante, per didattica e per ricerca come quello rappresentato dal dipartimento delle Culture europee e del Mediterraneo (Dicem) e dalla Scuola di specializzazione in Beni archeologici: due strumenti preziosi – ha concluso Fiorentino – che con l’aiuto di tutti devono diventare ancor di più un punto di riferimento per il Mezzogiorno in questo settore”.