Traffico internazionale di droga sull’asse calabro americano

In totale sono 26 i provvedimenti restrittivi destinati a soggetti in Italia e negli Stati Uniti nell’ambito del blitz congiunto tra Polizia e Fbi. Otto sono destinati a persone residenti negli Stati Uniti, dove si trova un team di funzionari del Servizio centrale operativo della Polizia, mentre 18 riguardano soggetti in Italia, dove hanno operato anche uomini dell’Fbi. Oltre 40 le persone indagate. Tra gli arrestati anche il boss Francesco Ursino. Gli arresti sono stati eseguiti in tutta Italia. A Benevento sei le persone finite in manette.

Alcuni degli arrestati a New York dalla Polizia e dall’Fbi avevano legami con la storica famiglia mafiosa dei Gambino. Tra i fermati in Italia vi sarebbero, invece, anche soggetti legati alle famiglie Ursino e Simonetta, capi di una potente ‘ndrina della ionica calabrese, in stretto contatto con i soggetti bloccati negli Usa.

L’indagine nasce due anni fa grazie alla collaborazione tra la polizia italiana e le autorità americane, resa possibile dal protocollo tra Italia e Stati Uniti in base al quale è previsto lo scambio di investigatori esperti nella lotta alle organizzazioni mafiose. L’organizzazione puntava all’apertura di un nuovo canale per il traffico di droga e il riciclaggio, che aveva come perno il porto di Gioia Tauro. L’operazione ha visto l’impiego di agenti sotto copertura dello Sco e dell’Fbi, che hanno consentito di sequestrare oltre 8 kg di droga a New York e Reggio Calabria. Per la polizia, i profili internazionali dell’inchiesta sono stati curati dalla Direzione centrale per i servizi antidroga e dal Servizio cooperazione internazionale di Polizia.