Il Governo Letta toglie 600 euro ai bidelli italiani

Nel mirino le “posizioni stipendiali” del personale Ata (assistenti tecnici, amministrativi e ausiliari). SDi tratta di somme riconosciute dall’ultimo contratto di lavoro a partire dal settembre 2011. Adesso però si chiede la restituzione degli importi per le mansioni aggiuntive, che non sono soltanto un lavoro in più ma competenze riconosciute dopo appositi corsi di specializzazione. Incarichi in aggiunta ai normali compiti, come dare assistenza ai ragazzi disabili, essere in grado di garantire il primo soccorso, sostituire il direttore dei servizi amministrativi e dare supporto alla didattica. Funzioni che possono essere svolte solo da personale selezionato e formato. Si tratta di poco più di settemila dipendenti sui quasi 200 mila Ata in servizio nelle scuole. “Colpite” mansioni già svolte e retribuite. Quei soldi riconosciuti in più dovranno essere restituiti. Lo scorso 5 febbraio una lettera del ministero dell’Istruzione (il Miur) inviata al ministero dell’Economia (il Mef) ha dato il via libera al “blocco dell’erogazione del beneficio economico e al recupero delle somme erogate” da settembre 2011 fino al 2012. Recupero anche per le somme corrisposte da settembre 2013, sia per “eventuali nuove attribuzioni” sia che si “tratti di somme corrisposte per posizioni economiche acquisite con decorrenza settembre 2011”. Il tutto sulla base della manovra del ministro Tremonti (la legge 122 del 2010), che dispone il blocco degli aumenti di stipendio per gli anni 2011 e 2012. Questa norma viene ora applicata anche sugli incentivi per gli Ata, che vanno da un minimo di 600 euro lordi l’anno per i collaboratori scolastici, fino a oltre 1.200 per gli assistenti amministrativi e di laboratorio.

La Cisl scuola, assieme alla Uil scuola, allo Snals Confsal e alla Gilda ha inviato una diffida al Miur e al Mef con “la quale si intima alle due amministrazioni di non procedere al recupero delle retribuzioni connesse alle posizioni economiche”. I sindacati hanno proclamato lo stato di agitazione per il personale Ata che si asterrà da tutte le prestazioni aggiuntive. Il Miur, dal canto suo, si sta impegnando per impedire la restituzione del pregresso.