Veneto, maltempo peggio del 2010

“In questo momento stiamo fronteggiando 2 emergenze in atto ed una che ci attendiamo nei prossimi giorni: la massa di neve in montagna dove si lavora principalmente per sgomberare i tetti ricoperti da metri di neve pesantissima e a rischio crollo; la situazione idrogeologica in pianura dove le maggiori preoccupazioni vengono dalla bassa padovana e dal bacino Fratta-Gorzone, dove non escludiamo di dover procedere a una rottura programmata degli argini in area di Vighizzolo per proteggere le persone e i centri abitati; le spiagge, devastate dallo scirocco e in attesa di ricevere tonnellate di detriti che i fiumi scaricano in mare, che sono considerati rifiuti speciali e costeranno una fortuna per essere rimossi”. E’ questa la fotografia della situazione del maltempo in Veneto “scattata” oggi alle ore 12 dall’assessore regionale alla protezione civile Daniele Stival, nel corso del punto stampa dopo la seduta della Giunta regionale, pressochè interamente dedicato ai temi del maltempo. “Tra tecnici regionali, volontari della protezione civile e sanitari del Suem 118 – ha detto Stival abbiamo sul campo non meno di 3.000 uomini e altrettanti appartengono ai corpi militari, ai Vigili del Fuoco, agli Alpini, agli Enti territoriali, Comuni in testa. Un piccolo grande esercito che sta combattendo una battaglia più difficile di quella del 2010”. Stival ha confermato l’evacuazione decisa per Bovolenta (sinora circa 200 gli sfollati ospitati nel vicino comune di Polverara) “ma evacuazioni anche piccole di poche persone o nuclei familiari – ha aggiunto – si sono rese necessarie un po’ ovunque e altre potranno essere decise qualora valutassimo situazioni locali e puntuali di potenziale rischio. Ci risulta fortunatamente in miglioramento la situazione nel Veneto orientale, grazie al fatto che il mare ha iniziato a ricevere le grandi masse d’acqua dai fiumi. Migliora anche la situazione del Livenza a Motta che allontana seppur di poco la necessità di evacuazione dell’ospedale, ma in quel caso tutto dipende dai volumi d’acqua che vengono rilasciati a monte dai bacini friulani”. Complessivamente la Protezione Civile del Veneto ha messo in campo sinora 2.670 uomini tra tecnici regionali e volontari, attivando 300 Organizzazioni di volontariato per complessive 625 squadre e decine di Centri operativi Comunali, Centri Operativi Misti e Centri Coordinamento Soccorsi. Forte anche l’impegno del sistema sanitario, con il Suem 118 che è intervenuto in decine di situazioni in cui era necessario raggiungere persone malate e bloccate in casa dalla neve o dall’acqua. Il 118 ha messo in campo, pronte ad intervenire, 81 ambulanze e 15 mezzi per il trasporto disabili, che diverrebbero preziose, ad esempio, nel caso di evacuazione di ospedali. Da ieri il Creu ha alzato a 2 lo stato di allarme delle centrali operative provinciali. E’ già programmata nei minimi particolari l’eventuale evacuazione dell’ospedale di Motta di Livenza.