Limbadi, catturato il boss della ‘ndrangheta Salvatore Ascone

L’uomo di 48 anni a luglio dello scorso anno sfuggì nel corso dell’operazione “Perseo” contro il clan Giampà di Lamezia Terme. L’arresto è stato effettuato nel corso di un’operazione congiunta delle squadre Mobili di Catanzaro e Vibo Valentia. Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe fornito alla cosca lametina ingenti quantitativi di sostanze stupefacenti e armi.

Salvatore Ascone, secondo l’accusa, avrebbe rifornito per anni di stupefacenti le cosche Giampà e Cappello di Lamezia Terme. In particolare, stando alle accuse mosse dalla Dda di Catanzaro nell’ambito dell’operazione antimafia denominata “Perseo”, il boss avrebbe venduto, dall’estate del 2005 a tutto il 2010, 25 kg di cocaina a Giuseppe Giampà di Lamezia Terme, dal 2012 collaboratore di giustizia ed all’epoca dei fatti ritenuto al vertice del “gruppo armato” dell’omonimo clan lametino guidato dal padre Francesco, detto “Il Professore”, detenuto da anni. Nel periodo di detenzione a Bologna di Giuseppe Giampà, un altro kg di cocaina sarebbe stato ceduto, fra il febbraio del 2007 ed il marzo del 2008, dal vibonese Salvatore Ascone a Saverio Cappello, attuale collaboratore di giustizia insieme al padre Rosario. I Cappello, detti “I Montagnari”, all’epoca erano ritenuti i boss della frazione Bella di Lamezia Terme, zona collinare a Nord della città, divenuti in seguito alleati del clan Giampà che “controllava” invece la zona di Nicastro. Lo stupefacente sarebbe stato poi ceduto dai Giampà e dai Cappello a singoli spacciatori alle loro dipendenze che l’avrebbero venduto sulla “piazza” lametina.