Arpab, incontro per salvaguardia del fiume Noce

“Un incontro per rendere operativo il progetto a tutela e salvaguardia della biodiversità e dell’habitat nel comprensorio del fiume Noce”. Questo il tema – si legge in una nota dell’Arpab – della riunione svoltasi ieri nella sede centrale dove è intervenuto il comitato “Pro fiume Noce” rappresentato dagli amministratori dei Comuni di Lauria, Nemoli, Trecchina e Tortora, dai rappresentanti di Gal Cittadella del Sapere, Gal Allba e dall’associazione “Libera”. Desiderio comune – riferisce il comunicato stampa – la riqualificazione e valorizzazione del fiume Noce restituendolo alla popolazione per poterne fruire in quanto risorsa naturalistica. Tre gli obiettivi del progetto ‘Monitoraggio del fiume Noce’ nelle tre aree di indagine (bacino del fiume, lago Sirino e litorale marino-tirrenico); approfondire le conoscenze sullo stato delle acque superficiali ricadenti nel bacino idrografico del fiume Noce-Castrocucco; indagare sugli ecosistemi acquatici diversi ( fiume, lago e litorale marino) in continua evoluzione e interazione tra loro; mettere a sistema informazioni raccolte nei diversi ambiti per definire il quadro complessivo delle informazioni tecniche. Le aree di indagine riguardano, invece, la valutazione dello stato ecologico delle acque del fiume Noce, la valutazione dello stato qualitativo di acque e sedimenti nel lago Sirino e l’analisi dell’impatto del fiume sulle acque marino costiere. L’Arpab fa sapere che “Timpone del Gal cittadella del sapere ha espresso ‘soddisfazione per l’accordo suggellato, nonostante le iniziali difficoltà’ così come il sindaco di Lauria Gaetano Mitidieri, che ha riconosciuto l’impegno profuso da Arpab per la messa a punto del monitoraggio, non senza i tanti input sollecitati proprio dal comitato. Di Fazio del Gal Allba ha manifestato ‘l’urgenza di restituire il fiume in questione alla popolazione auspicando che il progetto illustrato sia da modello in altri contesti’. Il sindaco di Trecchina, Ludovico Iannotti, ha invece evidenziato ‘l’importanza di un investimento simile, che ha comportato sì una fase ardua, ma esulando da ogni tipo di speculazione’. Tra gli altri anche l’intervento di Gerardo Melchionda in rappresentanza dell’associazione Libera di Lagonegro che ha suggerito di stabilire una sinergia tra la stessa ArpaB e gli altri enti preposti sul territorio alla tutela dell’ambiente. Melchionda si è soffermato su un aspetto fondamentale del progetto: la formazione e il ruolo delle scuole come ‘sentinelle’. Osservazione raccolta subito dai rappresentanti Arpab del Crm di Metaponto il direttore Achille Palma e la biologa Teresa Trabace. Quest’ultima, in particolare, ha sottolineato come, tra i banchi di scuola, possa prendere forma, tra i ragazzi, una coscienza rispetto alla salvaguardia e al dell’ambiente. Attivandosi nella pratica: impegnando le ‘sentinelle’ ovvero gli studenti attraverso sopralluoghi, prelievi e attività di analisi nei laboratori. Per il direttore del Crm di Metaponto, Achille Palma, si tratta di ‘un progetto ambizioso in quanto primo esempio di lavoro concertato su più settori ambientali: lago, fiume e mare’. ‘Valutando lo stato dell’intero bacino idrografico, partendo dal lago Sirino allo sbocco in mare nei pressi di Castrocucco, si potrà fornire, ha detto, un punto zero a chi ha il compito istituzionale di valutare l’incidenza dell’impatto antropico rispetto ad un ecosistema piuttosto complesso’. I rappresentanti Arpab – ricorda ancora la nota – hanno ribadito, durante la riunione, la funzione diagnostica dell’Agenzia, finalizzata a fotografare la situazione reale e a valutare eventuali azioni di intervento con gli attori preposti. Positiva è stata definita la sperimentazione comunicativa dell’Ente attraverso l’interazione con le scuole e con le associazioni ambientaliste che parteciperanno attivamente ai campionamenti. I rappresentanti Arpab hanno ricordato i fattivi e costanti contatti con l’Istituto per la Protezione e Ricerca Ambientale (Ispra, che la coordina a livello nazionale) e recentemente anche con l’Istituto Nazionale di Biologia biomolecolare di Napoli (Inbb) che proprio nello scorso novembre ha avviato una collaborazione sullo studio degli interferenti endocrini in Basilicata”.