Tre spettacoli a Dolo, Mirano e Mestre per celebrare la Giornata della Memoria

Uno a Mestre per la Giornata del Ricordo. E’ quanto propone quest’anno la Provincia di Venezia, assessore all’Istruzione Claudio Tessari, agli studenti delle scuole superiori del territorio.

Assessore Tessari. “Le manifestazioni sono di assoluto rilievo, e intendono offrire una presenza importante e significativa della Provincia per i nostri giovani. E’ importante, soprattutto per loro, non dimenticare. Gli spettacoli che presenteremo sono un modo per ribadire che le discriminazioni razziali non devono più esistere”.

Per la Giornata della Memoria il programma prevede domani martedì 28 gennaio all’istituto Lazzari di Dolo la rappresentazione teatrale “Gli alberi dei Giusti” con la compagnia Mondonovo preceduta alle ore 10.00 dal saluto dell’assessore all’Istruzione Claudio Tessari; lo stesso spettacolo sarà replicato mercoledì 29 all’auditorium dell’istituto 8 marzo a Mirano con la presenza dell’assessore. Il Giardino dei Giusti tra le Nazioni è una piccola foresta, ad ogni albero un suo nome. Un gruppo di dieci attori, un fisarmonicista polistrumentista e un mago condurranno il pubblico, mai in maniera didascalica, ad esplorare i sentimenti e le emozioni del popolo ebraico. La drammaturgia, un insieme di parole: la voce adolescente Anna Frank, le storie della tradizione ebraica recuperate da Moni Ovadia, i precetti della Torah, i divieti delle leggi antisemite. La musica ebraica dal vivo, la fisarmonica simbolo e suono struggente e malinconico di un popolo. La magia come strumento per accendere le luci di quelle donne e quegli uomini che oggi sono la foresta dei giusti.

Nuovo appuntamento sarà poi sabato 1 febbraio alle ore 9.30 e alle 11.30 in auditorium della Provincia a Mestre con lo spettacolo teatrale “C’è sempre il cielo, tutto quanto. Letture e canti sulla Shoà” aperto alla partecipazione di 270 studenti delle scuole superiori. Lo spettacolo contiene musiche della tradizione ebraica e testi tratti dagli scritti di Elie Wiesel  e di Etty Hillesum ed è molto adatto ad un pubblico giovane. Presenta infatti due figure di giovani ebrei precipitati nella tragedia dell’Olocausto, l’uno morirà in campo di sterminio, l’altro riuscirà a sopravvivere. Etty Hillesum è una giovane ebrea olandese, morta ad Auschwitz nel 1943, che paradossalmente proprio durante gli ultimi anni della sua vita, anni di guerra e di oppressione degli ebrei, ha scritto un diario personale che testimonia il suo percorso di crescita e di liberazione individuale. E’ una figura scoperta negli ultimi anni i cui scritti stanno veramente testimoniando ai giovani che ne entrano in contatto che la vita va spesa fino all’ultimo istante, persino nelle situazioni più drammatiche.

Elie Wiesel, deportato insieme alla famiglia nei campi di concentramento di Auschwitz e Buchenwald negli anni 1944-1945 fino alla fine della seconda guerra mondiale, rappresenta invece un altro modo di reagire all’orrore, nel suo romanzo “La notte” egli racconta gli orrori dei campi di sterminio e come questa esperienza abbia mutato per sempre il suo sguardo nei confronti della fede e dell’umanità. Lo spettacolo è curato da Valeria Lotta e Roberto Guarnieri di TeatroRiflesso di Brescia. Gli attori e i musicisti in scena sono nove e vengono accompagnati da un gruppo di attori giovanissimi (a loro volta delle scuole superiori) che sono stati coinvolti nella preparazione dello spettacolo.

La proposta, realizzata in sinergia dalla Provincia di Venezia e dal Comune di Venezia, si inserisce all’interno del progetto Con-tatto che ha l’obiettivo di avvicinare i giovani alla solidarietà e al volontariato. L’incontro, in particolare con la figura di Etty Hillesum, con la sua figura luminosa e la sua esperienza interiore può essere per i ragazzi una testimonianza intensa. Hetty testimonia infatti come, anche di fronte alla sofferenza  e all’ingiustizia estreme, si possa lodare la vita, riconoscerne la bellezza, e viverla con pienezza di senso e dono di sé.

Per il Giorno del Ricordo inoltre, sempre in auditorium della Provincia a Mestre lunedì 10 febbraio la Compagnia di “Quellicheconlavoce” presenta il testo “Quell’enorme lapide bianca”, scritto da Paolo Logli, una toccante e documentata lettura teatrale che racconta il dramma delle foibe e dell’esodo. E’ la storia  dolorosa di due amici: lo sloveno Ive e l’italiano Enrico in una conversazione intima caratterizzata da un dialogo molto intenso. La Compagnia Quellicheconlavoce di Luca Violini, noto doppiatore e attore, e Francesco Cardinali propongono un genere di lettura spettacolo usando la voce come strumento in grado di suonare le parole del testo, con la musica e i rumori che creano una scenografia immaginaria e poi il microfono, l’amplificazione e le luci ne permettono la totale sottolineatura.