Cividale del Friuli, mostra Marionette e burattini tra Italia ed Europa

Sarà inaugurata questa domenica, 26 gennaio, alle ore 17, nella Chiesa di Santa Maria dei Battuti, Cividale del Friuli (Ud) la mostra “Maria Signorelli e Vittorio Podrecca: un incontro. Marionette e burattini tra l’Italia e l’Europa dalla Collezione Signorelli”, visitabile dal 28 gennaio al 16 marzo 2014.

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L’esposizione vuole presentare al pubblico una parte della Collezione Signorelli. “La più grande raccolta privata esistente in Europa di materiali attinenti il teatro di animazione – spiega il sindaco di Cividale Stefano Balloch – è stata concessa in comodato dagli eredi Signorelli al Comune di Cividale del Friuli grazie alla collaborazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per realizzare il futuro “Centro Podrecca. Museo delle meraviglie Maria Signorelli, già finanziato dalla Regione”.  La mostra vuole anche celebrare i cento anni della fondazione della Compagnia dei Piccoli, nata proprio nel mese di febbraio del 1914”.

A corredo dell’esposizione, l’amministrazione comunale ha organizzato anche tre spettacoli-laboratori interamente dedicati a Vittorio Podrecca, in collaborazione con Cassiopea Teatro di Trieste, che si terranno al teatro Ristori sabato 15 febbraio, per tutti, domenica 16, alle ore 16, per bambini e famiglie e, infine, lunedì 17, per le scuole.

“Sarà un mese interamente dedicato a marionette e burattini – conclude Balloch – una forma di teatro d’animazione affascinante, dalla lunga storia, non meno importante della grande prosa. Tutta la città sarà coinvolta nei festeggiamenti; i bambini delle materne stanno preparando delle sagome da collocare in vari punti, e perfino alcuni ristoranti proporranno un menù o dei piatti ispirati ai colori ed alle forme delle marionette”.

L’artista burattinaia Maria Signorelli (1908-1992) è stata la prima in Italia a collezionare materiali del teatro di animazione in modo sistematico. Spinta dalla volontà di meglio conoscere dal punto di vista storico e pratico la sua professione, e dotata di una curiosità e capacità di studio che la resero negli anni una dei maggiori esperti al mondo di questo tipo di teatro, la Signorelli acquisì diverse migliaia di pezzi che datano dal XVIII al XX secolo. Parti della raccolta hanno costituito più volte oggetto di mostre in Italia e all’estero.

Le sezioni della Collezione

La Collezione comprende diverse sezioni: il Fondo Podrecca (marionette, scene, bozzetti, documenti), che la Signorelli acquisì nei primi anni ’60; un fondo di marionette triestine degli inizi del Novecento; le marionette italiane dei secoli XVIII-XX; i burattini italiani dei secoli XIX-XX, i burattini e le marionette straniere del XX secolo; i Pupi siciliani, pugliesi e napoletani; le marionette orientali; numerosi pezzi di “teatro delle ombre”, attualmente esposte al Museo nazionale d’arte orientale “Giuseppe Tucci” di Roma; e le maschere, nonché teatri di carta, burattini, marionette-giocattolo e altri generi minori. Si staglia per imponenza il Fondo di burattini ideati e realizzati da Maria Signorelli nel corso della sua lunga attività teatrale.

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L’allestimento della presentazione mira a trasformare gli spazi cinquecenteschi di quella che un tempo era la chiesa di Santa Maria dei Battuti in un vero e proprio teatro. In questo spazio, alcune marionette del “Teatro dei Piccoli” e alcuni burattini di Maria Signorelli si esibiscono di fronte a un pubblico di marionette, pupi e burattini, che li guardano dai palchetti. Provenienti da diverse città italiane tra cui Napoli, Bologna, Venezia, Genova, ma anche da capitali europee come Praga, Budapest, Varsavia, Bucarest, abbigliati con sontuosi costumi, questi strani spettatori, composti e ironici, osservano coi loro occhi di cristallo ciò che si rappresenta in palcoscenico: l’incontro tra le creazioni di due maestri del teatro del Novecento, Maria Signorelli e Vittorio Podrecca.

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Vittorio Podrecca, uno dei marionettisti italiani più famosi nel mondo

Fondatore del “Teatro dei Piccoli” nel 1914, Podrecca (nato a Cividale del Friuli nel 1883) riuscì a tenerlo in vita per 45 anni, rendendolo famoso in tre continenti con circa 20mila rappresentazioni. Impresario e direttore dei Piccoli, Podrecca non agiva di persona i suoi attori di legno, ma si avvaleva di marionettisti, tra cui a lungo i Gorno Dell’Acqua (Alessandro, con la moglie Albina e i figli Luigi, Mario e Ottorino).

Le marionette di Podrecca, niente affatto piccole, come avrebbe potuto far supporre il nome della compagnia, sono alte circa un metro: una grande famiglia di personaggi, sagomati da diversi artigiani, i cui corpi erano abbigliati con costumi dai colori vivaci e dalle fogge eccentriche, spesso ideati da alcuni dei più sensibili artisti degli anni ’10 e ’20: da Bruno Angoletta a Mario Pompei, Marco Montedoro e Dino Vannucci.

Podrecca puntava sulla qualità artistica dello spettacolo, che non era diretto solo ai bambini, ma anche agli adulti: questo spiega il successo che sempre gli arrise. Da accorto direttore, riuscì a costruire un repertorio che era di ottocento spettacoli negli anni ’20, e di milleduecento nel 1951, quando con la sua compagnia tornò da una tournée in Sudamerica durata undici anni. Tra marionettisti, cantanti, orchestrali e tecnici, la compagnia di Podrecca era costituita da venti-venticinque persone, che nelle fasi di maggiore produttività si spostavano  con dieci tonnellate di bagagli, abbastanza da occupare più di un vagone ferroviario.

Nel natìo Friuli, Podrecca aveva vissuto nell’infanzia il declino del teatro di burattini e marionette, che pure nei secoli precedenti aveva conosciuto in Italia una vera e propria gloria. Il suo merito fu di risollevarlo dalla consuetudine di spettacoli semplici e in genere sciatti riservati all’infanzia, per innalzarlo a teatro d’arte, capace di attrarre un pubblico di adulti. Da un repertorio tradizionale in parte ereditato dalla famiglia Santoro, con cui fondò il “Teatro dei Piccoli”, Podrecca passò a spettacoli che in ogni loro aspetto miravano alla compiutezza dell’opera d’arte. La sua grande cultura artistica, letteraria e musicale lo portò a riscoprire le partiture di César Cui per “Il gatto cogli stivali” (1915) e per “Cappuccetto Rosso” (1917), come anche a riportare sulla scena partiture musicali dimenticate (come ad esempio “Alì Babà”, di Giovanni Bottesini), o a immaginare operazione raffinatissime, come “La tempesta” di Shakespeare, cui accostò musiche di Purcell e Gluck.

Il padre della marionetta moderna morì nel 1959 durante una tournée: pur sofferente, non volle esimersi dal recitare il prologo di uno spettacolo, come era la sua consuetudine.

Nata il 17 novembre del 1908 dalla scrittrice lèttone (e medico) Olga Resnevitch e da Angelo Signorelli, uno dei primi radiologi italiani, Maria (la prima di tre bambine) raccolse fin dalla primissima età le molte suggestioni che le vennero dall’ambiente familiare e dal salotto che suo padre e particolarmente sua madre, appassionata di teatro e biografa di Eleonora Duse, tennero per anni nel romano Palazzetto Bonaparte di via XX Settembre.

Dopo il compimento degli studi classici, si iscrisse all’Accademia di Belle Arti di Roma e prese a frequentare lo studio di scenografia del Teatro Reale. La passione per il disegno, il colore e il teatro la portarono a creare i suoi primi fantocci. Tornata in Italia, iniziò a collaborare con Anton Giulio Bragaglia in numerosi spettacoli allestiti al Teatro degli Indipendenti e poi al Teatro delle Arti di Roma.

Nel 1937 iniziò a creare i suoi primi spettacoli di burattini.

Nel 1939 sposò Luigi Volpicelli, pedagogista. Pur portando avanti una intensa attività di scenografa, nel 1947, a guerra finita, Maria Signorelli fondò la compagnia “L’Opera dei Burattini”, alla cui attività, presto regolare, iniziarono a collaborare moltissimi artisti di fama.

Prese vita, così, un repertorio diretto sia agli adulti, attratti da messinscene di grande poesia, sia all’infanzia, cui i burattini aprono un mondo di fiaba che non manca di valenze educative. All’intensa produzione spettacolare, alle svariate centinaia di burattini da lei creati con una vena che si compiace di soluzioni geniali a volte nella efficacia e semplicità, a volte nella raffinatezza, Maria  Signorelli affiancò un notevole impegno didattico.

La sua appassionata attività di collezionista la portò anche all’allestimento di un gran numero di mostre in Italia e all’estero sul teatro di figura di tutte le epoche. Nel contempo sono numerose le mostre che delle sue creazioni vengono tuttora allestite in Italia e nel mondo. La Collezione Signorelli nacque e crebbe durante l’attività artistica di Maria Signorelli, componendosi di personaggi da lei creati e da altri trovati sulle bancarelle di Porta Portese, tra i quali i Piccoli del famoso marionettista cividalese Vittorio Podrecca, strappati ad una vendita o addirittura allo smarrimento. Fu membro del Consiglio Mondiale dell’Unima (Union Internationale de la Marionnette). Si spense a Roma il 9 luglio 1992.

La Collezione Maria Signorelli comprende numerose sezioni

I fantocci di Maria Signorelli sono una delle creazioni più originali della cultura figurativa italiana ed europea del primo Novecento. Il regista Anton Giulio Bragaglia li espose per la prima volta  il 16 marzo del 1929 nella sua galleria d’arte di Roma: l’anno dopo vennero presentati a Parigi da Giorgio de Chirico, per poi passare a Berlino. Era l’avvio di una carriera internazionale.

I burattini, che riguardano l’intera carriera artistica di Maria Signorelli, sono diverse centinaia di personaggi, costruiti dagli anni ’40 agli anni ’90 per 159 allestimenti diversi. L’artista li costruiva a seconda delle loro esigenze, cioè del movimento e della funzione che essi dovevano avere in scena.

Il Fondo Podrecca, appartenuto alla “Compagnia dei Piccoli”, comprende 158 marionette in ottime condizioni, con abiti ed accessori molto accurati e di ottima fattura. Molte sono di famosi spettacoli, come “Il Barbiere di Siviglia” di Paisiello, “Il gatto con gli stivali”, “Don Giovanni” di Mozart, “Ventimila leghe sotto i mari” di Verne, “Ali Babà” di Bottesini, “Pinocchio” di Collodi,con numerosi personaggi dello strepitoso “Varietà”.

Marionette triestine: tutte le marionette appartenenti a questa collezione, proprio per il tipo di teatro aristocratico al quale fanno riferimento, sono state costruite con grande ricchezza di dettagli. Si tratta di circa duecento marionette alte dai 20 ai 30 cm, appartenute a una famiglia nobile triestina, non identificata, degli inizi del Novecento.

Della Collezione fanno parte anche Burattini italiani dei secoli XIX e XX , Marionette italiane dei secoli XVIII,  XIX e XX, Pupi siciliani (catanesi, palermitani), pugliesi  e napoletani. Da citare infine anche i Burattini e le marionette straniere del XX secolo: circa settanta tra burattini e marionette che provengono da vari Paesi, soprattutto dalla Cecoslovacchia e, in genere, dall’Europa dell’Est e la sezione con Burattini, marionette orientali e Wayang.

Credits

Comitato scientifico Luciano Gemin, Rossella Scopas Sommer, Giuseppina Volpicelli. Curatela Giuseppina Volpicelli, Maria Letizia Volpicelli. Organizzazione generale Ufficio Cultura Comune di Cividale del Friuli. Progetto di allestimento Studio Architetti Lucca&Quendolo Sas, Udine. Allestimento strutture espositive e illuminotecnica Delta Studios Srl, Remanzacco (UD). Allestimento burattini e marionette Barbara della Polla, Ennio Guerrato, Vincenzo Recchia, Daniela Teso, Giuseppina Volpicelli, Maria Letizia Volpicelli. Cortometraggio e musiche Marco Schiavoni, Studio Zobit, Spoleto. Restauri Grazia Della Valle, Roma. Si ringraziano Collezione Signorelli, Roma; Patrizia Veroli, Roma; Maristella Campolunghi, Roma; Teresa Bianchi, Roma.

Orari di visita. Martedì, mercoledì e giovedì 10-13; venerdì, sabato e domenica 10-13/15-18. Per prenotare una visita guidata e per le attività didattiche rivolte alle scuole: Cosmoteatro, +39 340 1035044.

Info Ufficio Cultura Comune +39 0432 710350; InformaCittà Comune +39 0432 710460; [email protected]; [email protected]

http://www.cividale.net

http://www.collezionemariasignorelli.it

http://www.balloch.it