Como, Polizia Locale in festa per il 145 anniversario di fondazione

La Polizia Locale di Como ha celebrato quest’oggi il 145 anniversario di fondazione. I festeggiamenti, celebrati nel giorno del santo patrono del Corpo, san Sebastiano, sono iniziati con la messa nella chiesa di San Fedele, officiata dal vescovo, e sono poi proseguiti a Palazzo Cernezzi in sala Stemmi, alla presenza delle principali autorità, politiche, civili e militari. Al tavolo d’onore insieme al sindaco Mario Lucini, al comandante Vincenzo Graziani e il prefetto Bruno Corda, anche il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni. All’inno di Mameli, cantato in piedi, sono seguiti i saluti del primo cittadino che ha ringraziato il comandante Graziani, prossimo alla pensione dopo vent’anni alla guida del Corpo cittadino, “persona attenta e disponibile” e tutti gli agenti per il grande lavoro svolto quotidianamente sulle strade e a diretto contatto con i cittadini. “A buon diritto – ha detto Lucini – potete essere considerati operatori di pace, perché non c’è pace senza giustizia e voi la giustizia la garantite facendo rispettare le regole”. “A Como – ha proseguito Graziani – siamo nati insieme ai vigili del Fuoco; le nostre strade si sono poi divise e via via a noi vigili, oggi agenti, sono stati assegnati compiti nella viabilità, edilizia e commercio. Negli anni ’90 si è cominciato a parlare di sicurezza, un tema oggi all’attenzione di tutti. E il futuro è tutto da scrivere”. E proprio sul futuro è intervenuto l’ex ministro dell’Interno, oggi presidente lombardo che a Como ha annunciato il progetto della polizia regionale “Non sarà un nuovo corpo  del quale non c’è bisogno – ha annunciato il governatore – ma un unico grande coordinamento, un’integrazione di tutte le forze disponibili. L’obiettivo è coordinare i mille comandi circa attualmente presenti in Lombardia, con oltre 10mila uomini. C’è bisogno di un’unica, grande organizzazione che si integri con la polizia di Stato, i carabinieri e le forze di protezione civile. Non è più possibile che le forze disponibili lavorino a compartimenti stagni”. E alla definizione del nuovo modello, Maroni ha chiamato lo stesso Graziani, che già aveva annunciato al sindaco la propria disponibilità a prestare la propria opera volontaria per la Protezione Civile cittadina. “Abbiamo bisogno di chi ha esperienza per definire il nuovo modello – ha spiegato il presidente –  che dovrà essere un modello di eccellenza da portare all’attenzione delle altre regioni. Naturalmente – ha concluso scherzando il governatore  – sarà una collaborazione a titolo gratuito”.