Rompo i cosiddetti di default. Con disabilità

Se, alla guida della vostra auto con “bollino arancione”, andando a un incontro di lavoro, vi scappa la pipì e se, avvertendo l’impellente bisogno fisiologico, siete nei pressi del posteggio Apcoa di Piazza della Vittoria… potete tranquillamente farla nel pannolone. A spiegare la gentilezza (siamo ironici, capitelo) di una pausa pipì (non) concessa dagli integerrimi posteggiatori Apcoa è Loris Figoli, Riccolese di Riccò del Golfo e «bionico» – così ama definirsi – dal giugno del 2010. Ma andiamo con ordine. Genova, ore 9.30 di mercoledì 15 gennaio. Loris Figoli sta raggiungendo il Matitone per un impegno di lavoro quando, improvvisamente, deve fare pipì. Cosa comunissima, bisogno impellente che porta chiunque a invidiare la libertà del cane che può, semplicemente, alzare una zampa. Non avendo quattro zampe, ma la gamba destra amputata a metà coscia e, pertanto, una protesi, Figoli deve cercare un bagno. E un posteggio. Prima il posteggio. Cosa che, transitando nei pressi di Piazza della Vittoria, gli riesce facile… come la neve a ferragosto. Già, perché i posteggi per disabili sono tutti occupati. Con la vescica che esplode, l’unica alternativa è il posteggio blu. A pagamento. Figoli fa un rapido calcolo: chiudere l’auto, entrare in un bar, chiedere un caffè, pagare, fare pipì, tornare all’auto: tutto fattibile in meno di 30 minuti, anche con una gamba bionica. Ma tra il dire e il fare, trovandosi a Genova, c’è davvero di mezzo il mare. Di fronte alla macchinetta, l’unica opzione che si presenta al Figoli è pagare una (salatissima) sosta di un’ora. Opzione (unica) che viene rimarcata anche dai posteggiatori Apcoa: «O paghi un’ora, o te ne vai». Anzi, a essere sinceri, Figoli avrebbe potuto avere un’altra opzione: «Cercare posteggi disabili in zone limitrofe». Chi ha più intelligenza la usi, si dice in questi casi. Ma, si dice anche, che al limite non c’è mai peggio. E infatti, ecco spuntare la motivazione di cotanta ostilità: «I disabili, in Piazza della Vittoria, non valgono». Non sappiamo se, in questa vicenda, a reggere maggiormente sia stata la pazienza di Figoli o la sua vescica, che si è liberata al Matitone.