Cure Palliative, Lombardia leader con 53 strutture accreditate e oltre 700 posti letto

La Lombardia è la regione italiana con il maggior numero di strutture e di posti letto per Cure Palliative (circa 1/3 di quelle nazionali) ed ha la copertura più ampia rispetto al bisogno specifico della sua popolazione di circa 10 milioni di persone. Tuttavia, a fronte di oltre 30.000 morti all’anno per patologia neoplastica (pari a circa un terzo dei deceduti totali) si stima che l’utenza potenziale bisognosa di CP in Lombardia sia di 48 mila casi tra i quali 29 mila oncologici e oltre 1600 in ambito pediatrico, (di cui 500 oncologici). Secondo la Commissione ministeriale CP, il 20% dei casi necessita di assistenza residenziale e l’80% di assistenza domiciliare.

Questo il quadro emerso dalla ricerca, promossa dall’Ufficio di Presidenza e realizzata da Eupolis Lombardia, presentata davanti a una platea di medici, direttori sanitari, personale para medico e rappresentanti di organizzazioni no profit. Obiettivo dell’analisiconoscere la diffusione delle Cure Palliative e della terapia del dolore in Lombardia, dopo l’entrata in vigore della Legge 38/2010 e capire come intervenire per rispondere ai bisogni di CP non soddisfatti, colmando le carenze di copertura.

“La Lombardia è la Regione che ha sviluppato di più questo settore, tanto che ha avuto la funzione di apripista e dovrà continuare ad avere un ruolo guida. Si tratta di un tema che vogliamo conoscere di più per operare ancora meglio – ha affermato il Presidente del Consiglio regionale delle Lombardia Raffaele Cattaneo, concludendo i lavori-. In Lombardia anche gli sviluppi di questo ambito particolare è frutto di un metodo sussidiario e di un lavoro comune. Dall’esperienza di chi si occupa di cure palliative, che rappresentano una risposta per i malati e per le loro famiglie, può arrivare la direzione per rendere sempre più di eccellenza il settore sanitario”.

Ad oggi il sistema di offerta in Lombardia, come presentato da Daniela Gregorio project leader della ricerca,  è governato da due Direzioni Generali (DG Sanità e DG Famiglia) ed è costituito da 53 strutture accreditate, pubbliche e private di degenza, di cui 22 Hospicesocio-sanitari (DG Famiglia) e 31 Unità Operative di Cure Palliative (DG Sanità). A questi si aggiungono 37 Centri per l’Ospedalizzazione Domiciliare Cure Palliative autorizzati (di cui 26 attivati) e numerosi enti  accreditati che erogano CP domiciliari. Nel complesso si tratta di 662 posti letto continuativi e 57 posti letto in day hospital.

I pazienti assistiti all’interno degli Hospice socio-sanitari nel triennio 2009-2011 sono stati complessivamente 9.903 (vedi Tabella in fondo), mentre oltre 12mila pazienti ricorsi all’ospedalizzazione domiciliare. Dal punto di vista della distribuzione geografica degli Hospice emerge una carenza nelle province di Varese, Lecco, Bergamo e nella ASL MI2, dove il dato realtivo ai posti letto ogni 10mila abitanti risulta inferiore a 0.4.
QUESTIONI APERTE. Tra le questioni aperte, come evidenziato da Marco Ceresa, medico palliativista A.O. Sacco – MI   la necessità di garantire la continuità temporale degli interventi, una adeguata formazione psicologica, oltre che farmacologica, per la somministrazione delle CP, “la cui mancata attivazione è anche perseguibile a livello normativo, sulla base di una sentenza della Cassazione del 2008”.
La Delibera della Giunta Regionale n. IX/3971 del 2012 “Interventi di programmazione nel settore sociosanitario per l’anno 2012” ha previsto un aumento dell’offerta di posti di “Hospice Socio sanitari” del 50%, per un totale complessivo di 139 nuovi posti da attivare.
“Entro il 2014 – ha dichiarato Maurizio Bersani, dirigente del settore Progetti e sviluppo piani della DG Sanità – concluderemo l’organizzazione dei coordinamenti territoriali per la gestione delle Cure Palliative e saremo quindi in grado di definire il coordinamento regionale. L’obiettivo è integrare la rete delle CP con le altre reti sanitarie, iniziando dalla rete oncologica”.
La necessità di una riprogrammazione delle risorse e di una nuova definizione della competenza, che permetta una maggiore sinergia e integrazione tra servizi e profili professionali, sono stati i temi emersi durante la Tavola rotonda, coordinata da Furlo Zucco, coordinatore regionale SICPLombardia e Presidente dell’Associazione “Presenza Amica”.