Basilicata, serve una visione condivisa

Nella delicata fase di transizione che si è aperta oggi in Italia e in Basilicata, occorre “ripensare il modello istituzionale per chiarire innanzitutto le responsabilità e i compiti di ogni istituzione, per favorire la trasparenza dell’azione amministrativa, spendere bene e velocemente i soldi pubblici, rispondere alle attese dei cittadini che devono poter giudicare e misurare i risultati dell’attività legislativa e di governo”. Lo ha detto il neopresidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, nel discorso di insediamento tenuto oggi a Potenza. Annunciando l’intenzione di portare il dibattito sul nuovo Statuto della Regione “nei 131 Consigli comunali della Basilicata”, Lacorazza ha aggiunto che ritiene “indispensabile partire da una visione condivisa, che riconosce la necessità di una Regione trasparente, che programma e non gestisce, e punta ad estendere gli spazi di democrazia anche attraverso una nuova legge elettorale che garantisca la rappresentanza di tutti i territori e la parità di accesso tra uomini e donne alle cariche elettive. Una visione condivisa che individua la tutela ambientale e la necessità di limitare il consumo del suolo come valori non negoziabili, e attraverso l’attività legislativa e l’azione amministrativa li fa diventare indici chiari e parametri condivisi di sostenibilità, anche sociale. E che, insieme all’orgoglio e al senso di appartenenza alla nostra regione si trasforma nella capacità di difendere a testa alta il territorio e costruire le migliori condizioni di sviluppo. Una visione condivisa che riconosce nell’istruzione, nei saperi, nell’università il principale dovere sociale per costruire il futuro, che riconosce la necessità di tutelare il lavoro e il valore sociale dell’impresa e di promuovere la concertazione con le parti sociali, che sceglie di operare per la coesione sociale e conosce il valore della solidarietà. Una visione condivisa che riconosce il ruolo delle città e in questo contesto partecipa alla grande sfida per sostenere Matera quale capitale europea della cultura 2019”. “Oggi si parte da qui, per ricostruire il ‘senso di comunità’ – ha concluso Lacorazza – e ritrovare anche le ragioni dell’unità di un popolo che avverte la sua forza quando ricostruisce con le istituzioni una maggiore sintonia. Dieci anni fa a Scanzano fu la difesa del nostro territorio e l’opposizione a un progetto che avrebbe messo a rischio il nostro futuro. Oggi quella unità, anche partendo da diverse posizioni, e, mi auguro, da una dialettica trasparente fra i partiti e i movimenti che si affacciano sulla scena politica, abbiamo il dovere di costruirla per difendere il lavoro e dare un futuro ai giovani. Con la consapevolezza che nuovi contesti, nuovi rischi e nuove opportunità si presenteranno di fronte a noi, e devono trovarci pronti ad agire per il bene della Basilicata”.