Trieste, Regione impegnata per una Scuola migliore

“Garantire un sistema scolastico migliore che consolidi e rafforzi lo sviluppo culturale ed economico della nostra regione: è in questa direzione – assicura l’assessore all’Istruzione, Loredana Panariti – che stiamo lavorando da mesi, cercando di recuperare una visione di sistema capace di valorizzare quella che è una delle istituzioni più rappresentative e democratiche del nostro paese”.

“Credo – prosegue Panariti – che il nostro obiettivo debba essere l’innalzamento del livello qualitativo del sistema scolastico regionale, in modo da prevenire la dispersione e garantire il diritto allo studio a tutti gli studenti del Friuli Venezia Giulia”.

“Se, in momento di grave difficoltà economica, la scuola statale pubblica è la priorità, questo non significa negare il ruolo della scuola paritaria che – evidenzia l’assessore – trova nel bilancio 2014 adeguati canali di finanziamento sia per quanto riguarda il trasporto e i libri, sia per l’anticipo dei fondi statali”.

“Allo stesso modo le scuole paritarie dell’infanzia non hanno subito tagli. Mancano certamente le poste dirette, comunque sbagliate, e sono bloccati i finanziamenti alle famiglie i cui figli frequentano le paritarie ma – precisa – si tratta di contributi che la Regione eroga con funzioni trasferite e funzioni delegate alle Province e che sarà necessario riordinare con nuove norme sul diritto allo studio”.

“I contributi – sostiene Panariti – dovranno essere erogati sulla base dell’indicatore economico Isee e non della dichiarazione ai fini Irpef come fatto fino a questo momento, cosa che ha permesso una reale disparità di trattamento di queste famiglie rispetto a tutte le altre della regione”.

“Che un’operazione come questa, chiara e trasparente, venga usata come pretesto per iniziare una campagna elettorale in Friuli Venezia Giulia – conclude l’assessore – lascia alquanto perplessi in quanto la scuola è troppo importante per farne un simile utilizzo e, tra l’altro, quelle stesse persone portano sulle spalle la responsabilità della cancellazione dei moduli, della fine del tempo pieno vero, della riduzione delle ore di sostegno e, più in generale, del tempo scuola”.