Rossi e Bugli nel Pisano in visita ai Comuni che si sono fusi

Sedici comuni nell’anno appena trascorso hanno deciso di fondersi, smentendo il luogo comune che vorrebbe la Toscana terra di campanili e rivalità cittadine. Tra i sedici comuni dove al referendum hanno vinto i sì (e che quest’anno andranno alle urne per diventare otto) ci sono in provincia di Pisa anche Crespina e Lorenzana e Lari e Casciana Terme, dove oggi per salutare le due fusioni è prevista la visita del presidente della Toscana Enrico Rossi accompagnato dall’assessore alla presidenza e ai rapporti con gli enti locali Vittorio Bugli.

La prima tappa sarà alle 11.30 a Lari Casciana Terme, dove Rossi e Bugli incontreranno nel vecchio palazzo comunale di Lari in piazza Vittorio Emanuele II  i due ex sindaci insieme al commissario prefettizio che guiderà il nuovo Comune fino alle elezioni. Alle 13 sarà poi la volta di Crespina Lorenzana, per un incontro nella sala consiliare in piazza Battisti anche in questo caso con il commissario e i due ex primi cittadini di Crespina e Lorenzana.

I due nuovi comuni  – circa 6500 abitanti e 45 chilometri quadrati Crespina Lorenzana e oltre 21 mila residenti per 126 chilometri quadrati Lari Casciana Terme – avranno con la fusione diversi vantaggi: maggiori contributi e soprattutto la possibilità di sforare per tre anni il patto di stabilità. Nel tempo, grazie a migliori economie di scale, potranno inoltre garantire gli stessi servizi o magari di migliori con meno risorse.

Con le fusioni dei quattro comuni pisani e degli altri dodici che hanno maturato la stessa scelta – ovvero Fabbriche di Vallico e Vergemoli a Lucca, Figline Valdarno e Incisa a Firenze, Castelfranco di Sopra e Piano di Scò, Castel San Niccolò e Montemignaio e poi ancora Pratovecchio e Stia ad Arezzo e San Piero a Sieve e Scarperia nel Mugello fiorentino – si ridisegna la geografia toscana, che dal 2014 non conta più 287 comuni ma 279.