Cia Melfi, rilanciato progetto distretto ospitalità rurale

Durante il congresso della Cia di Melfi in cui è stato eletto il comitato direttivo di 13 agricoltori che nei prossimi giorni nomineranno il presidente.  E’ quanto si legge in un comunicato della Cia. “Per la Cia è stata un’ulteriore occasione per rilanciare l’idea progettuale di un distretto di ospitalità rurale perché il paesaggio agrario, in aggiunta al patrimonio storico-artistico-monumentale di Melfi, è una risorsa che, puntando sui sapori, le emozioni e le bellezze naturalistiche, può segnare una svolta nell’economia locale”. “L’agricoltura e le sue diversità, che così diffusamente caratterizzano prodotti e sistemi produttivi, territori e paesaggio agrario – ha sostenuto Leonardo Moscaritola, segretario comprensoriale della Cia –  va in ogni caso conosciuta di più, tutelata con azioni e politiche appropriate e inserita nel contesto dello sviluppo del Paese. Occorre soprattutto – ha aggiunto – porre un freno ad un uso dissennato e confuso del suolo agrario soprattutto determinato dalle azioni non programmate delle opere di urbanizzazione, in particolare per centri commerciali e capannoni industriali. La presenza al congresso del sindaco di Melfi Livio Valvano ha consentito di avviare un primo confronto sulle proposte della Cia che il sindaco ha giudicato di grande interesse e in sintonia con il Programma dell’Amministrazione Comunale. “Il nostro progetto economico nei prossimi anni – ha affermato il presidente regionale della Cia Donato Distefano – rappresenta una sostanziale azione innovativa per promuovere iniziative concrete in grado di rafforzare il tessuto imprenditoriale agricolo, creare valore aggiunto e reddito per gli operatori. Il protagonismo degli agricoltori e il rilancio dell’azione dei Gruppi d’interesse economico sono precondizioni per il progetto, ma esso necessita di competenze, assetti organizzativi, capacità di rimettersi in gioco. La prima linea di azione è l’organizzazione delle filiere e la regolazione dei mercati, con lo sviluppo di organizzazioni di produttori e reti d’imprese dotate di forti progetti orientati ai mercati nazionali e sempre di più a quelli esteri. Contemporaneamente, occorre il rilancio di organismi interprofessionali in grado di stipulare accordi e contratti quadro tra le diverse componenti della filiera, per una efficace programmazione, per creare valore aggiunto, redistribuirlo equamente, ridurre i costi logistici e di transazione, favorire la trasparenza e la fiducia nel consumatore. Per questo, sono utili riforme di carattere legislativo, ma e soprattutto necessaria un’efficace azione di analisi, animazione e progettazione nei territori e nelle filiere più strutturate”.