Potenza, banche abolire la commissione istruttoria veloce

“Un italiano su tre ha i conti correnti vuoti e, secondo i dati di Banca d’Italia, gli sconfinamenti su conti e mutui sono saliti nel complesso al 3,5% degli utilizzi segnalati in Centrale rischi”. Lo afferma Leo Montemurro (Cna), secondo cui “in questo scenario, nonostante l’abolizione delle commissioni di massimo scoperto, il nuovo regime che disciplina la remunerazione di fidi e sconfinamenti (articolo 117-bis del Tub e decreto Cicr del 30 giugno 2012) in vigore dal primo luglio 2012), non ha portato i benefici ‘annunciati’ per le imprese ed i consumatori. La conferma arriva – ricorda la Cna – dai tassi effettivi globali medi (Tegm) rilevati ai fini dell’usura, con l’onere sugli scoperti fino a 1.500 euro passato dal 14,74% di aprile-giugno 2012 al 16,19% di luglio-settembre 2013. Visionando le condizioni riportate sui fogli informativi pubblicati sui siti delle principali banche è possibile poi avere un ulteriore immediato riscontro. Le nuove norme – continua Montemurro – spostano gran parte dell’onere dello sconfino sul tasso d’interesse, che avrebbe la funzione di disincentivare lo sconfinamento e coprire il costo del rischio, mentre la commissione di istruttoria veloce (Civ) dovrebbe coprire i soli costi per svolgere la pratica, se e quando è svolta. L’unico freno all’aumento degli oneri fatti pagare a chi va in rosso è dato ormai dal tasso soglia di usura, considerato che la Civ può essere applicata tutte le volte che le procedure interne della banca prevedono lo svolgimento di un’istruttoria veloce, senza che la banca debba dimostrare di averla fatta. Una moltiplicazione degli addebiti per sconfinamenti multipli, nella pratica spesso senza alcuna istruttoria, che stona con l’obiettivo dichiarato dal legislatore di rendere l’onere agevolmente comparabile e predeterminabile ex ante dal cliente. Meglio sarebbe – conclude Montemurro – cancellare la Civ lasciando il solo tasso di sconfino”.