Bari, dal 12 al 28 gennaio la mostra Partono i bastimenti in sala Murat

Dal 12 al 28 gennaio, nella sala Murat in Piazza del Ferrarese, Bari ospiterà la mostra “Partono i bastimenti”, dedicata alla emigrazione italiana nelle Americhe, quel “grande esodo” definito dagli studiosi il più rilevante movimento migratorio della storia del mondo. La rassegna, già allestita con successo a Napoli a Cosenza e, il mese scorso in edizione ridotta, presso il Ministero degli Affari Esteri, è una iniziativa della Fondazione Roma-Mediterraneo presieduta dal prof. Emmanuele Emanuele, realizzata con il patrocinio del Comune di Bari. Ricca di materiale espositivo, la mostra si avvale dell’organizzazione di Civita Cultura: Curatore della rassegna è Francesco Nicotra, direttore dei Progetti Speciali NIAF (National Italian American Foundation). La mostra narra la storia dell’emigrazione nelle Americhe seguendo un percorso di foto e altre immagini su pannelli: dalle partenze di folle di disperati sulle “carrette del mare” di fine ‘800 fino ai successi raggiunti in tutti i campi, soprattutto negli Stati Uniti, dai discendenti dei nostri connazionali. Una storia che si snoda attraverso i periodi più difficili del ‘900, come le due guerre mondiali, il fascismo e la grande crisi economica degli anni ’30, che vide milioni di espatriati italiani in lotta a fianco degli americani. “Una mostra toccante – ha dichiarato Emanuele – perché estremamente attuale in un momento storico come quello che stiamo vivendo, teatro di un nuovo, consistente fenomeno migratorio in continuo aumento”. “Alla Fondazione Roma Mediterraneo – ha affermato il sindaco Michele Emiliano – va il plauso della nostra città per aver promosso un’iniziativa dal grande valore culturale e storico che ci spinge a riflettere sulle dinamiche e le contraddizioni della contemporaneità”. “Questa pregevole mostra – ha ribadito l’assessore al Marketing territoriale Antonio Maria Vasile – ci invita a riflettere sul significato profondo del recupero della memoria di questo nostro passato. Un importante contributo alla risoluzione delle drammatiche problematiche che ci rimanda oggi il nostro mare Mediterraneo”. Correda il percorso espositivo una ricca raccolta di documenti, effetti personali e oggetti originali, tra cui il modello in scala e lo spaccato del famoso transatlantico “Giulio Cesare”, la nave che negli anni Venti del secolo scorso portò in Argentina la famiglia del futuro Papa Francesco. Infine, visitando la mostra si scopriranno anche episodi inediti che intrecciarono la nostra storia con quella americana come, ad esempio, un fondamentale e poco noto contributo alla guerra di Secessione. Una mostra, dunque, che è al contempo una grande e variegata ricostruzione storica e un evento che parla al cuore e alla coscienza collettiva del nostro Paese.