Lucca, Campo di Marte intervento del sindaco Alessandro Tambellini

Il dibattito pubblico sul futuro del Campo di Marte che nelle ultime settimane è andato arricchendosi di contributi è estremamente positivo. Infatti, su questioni di tale rilevanza e che andranno a ridisegnare servizi e luoghi centrali della città, non ritengo si possano esprimere posizioni dirigistiche, ma si debba tenere conto del contributo dei vari soggetti, istituzionali e non che operano in città. In questo senso deve essere letta l’ipotesi avanzata dall’amministrazione provinciale, che rappresenta una delle proposte verso le quali ci si può orientare, anche se qualche perplessità desta la concentrazione in un solo luogo di tutte le forze di polizia: blindare il campo di Marte come area della sicurezza non ci sembra come una soluzione di equilibrio nel contesto territoriale generale. Il Comune da parte sua da tempo si è mosso per riunire in quell’area importanti uffici di interesse pubblico che a tutt’oggi sono sparsi sul territorio, in situazioni spesso disomogenee. E’ il caso ad esempio della Questura, la cui collocazione impropria è sotto gli occhi di tutti. L’idea progettuale che come amministrazione comunale stiamo valutando è quella relativa ad una cittadella dei servizi alla persona, in modo da raccogliere qui una serie di strutture pubbliche e private rivolte all’handicap, alle persone anziane, ma anche alla medicina sportiva e della riabilitazione, nonché un campus scolastico che preveda il trasferimento in loco degli istituti scolastici che fanno attività di formazione nel settore dei servizi alla persona. Il Comune si è mosso, dicevo, e continua ad operare in questo come negli altri ambiti di interesse per la collettività, cercando di fornire risposte a tutti i cittadini; la giunta è seriamente motivata non certo dall’ambizione di raccogliere onori pubblici bensì dalla volontà di concorrere al buon funzionamento del Comune, che abbiamo ereditato -questo sì dalle precedenti amministrazioni- pieno di criticità e con impegni contrattuali che precostituiscono oneri a futura maturazione. Il Comune nelle scelte del Campo di Marte, come in tutte le altre che riguardano la collettività, intende operare con trasparenza senza eludere minimamente certe faticose procedure -come il procedimento valutativo che necessariamente accompagna la variazione del Piano Strutturale- che la legge pone a presidio della correttezza democratica delle scelte strategiche per il territorio. Mi sembra infatti che talvolta si predichi “trasparenza”, mentre però al contempo si suggerisce al Comune di assumere atteggiamenti in linea con un certo velleitario dirigismo illuminato. Il metodo che porterà il Comune, in collaborazione con la Provincia e la Regione, a delineare le future destinazioni del sito di Campo di Marte è chiaro: le idee progettuali dall’amministrazione, che terranno ovviamente conto anche delle varie ipotesi avanzate nel corso del dibattito pubblico, saranno sottoposte alla verifica di sostenibilità urbanistica, utilizzando il gruppo di lavoro già attivo sul nuovo Piano Strutturale. Contemporaneamente nei prossimi giorni andremo ad individuare un advisor che dovrà produrre le indispensabili verifiche di fattibilità economica, finanziaria e procedurale sull’idea progettuale, dal momento che l’intera operazione sul futuro di Campo di Marte non può in nessun modo prescindere da un’analisi che tenga conto dei costi: l’idea dell’amministrazione anche a questo riguardo è molto chiara: spostando una serie di funzioni al Campo di Marte si libereranno immobili di pregio sia all’interno delle mura urbane che fuori:questi edifici, alienati, andranno a costituire la base economica in grado di garantire la presenza al Campo di Marte di tutta una serie di funzioni e servizi che, se non redditivi, risultano tuttavia essenziali per la comunità locale. Ritengo questo un passaggio fondamentale, a meno di non volere fare ipotesi anche stimolanti che tuttavia potrebbero risultare campate in aria. Una volta che l’idea progettuale sarà stata vagliata dal punto di vista urbanistico, economico e procedurale, l’amministrazione la presenterà ai cittadini, per raccogliere idee ulteriori, suggerimenti e osservazioni, in modo da addivenire ad una soluzione finale più possibile partecipata e condivisa. Quindi non solo l’idea progettuale, ma anche il percorso da fare risulta ben definito. In questo percorso trovano spazio il confronto e le idee di chi, soggetto istituzionale o semplice cittadino, intenda partecipare. Per quanto riguarda poi il confronto all’interno dei partiti di maggioranza, e segnatamente all’interno del Pd, ritengo che ci siano luoghi deputati a questo, ed è lì che intendo realizzarlo, tenendo sempre fermo un punto, vale a dire che come sindaco della città di Lucca rispondo, nel mio operare, innanzitutto ai cittadini e alle cittadine, nei confronti dei quali intendo continuare ad operare con onestà e dedizione, tenendo sempre salda la barra del bene comune.