Potenza, giunta regionale giudizi da esprimere su atti

“Molti si sono affrettati a postare commenti, esprimere perplessità e costruire congetture sulle ragioni alla base delle scelte fatte da Pittella in merito alla composizione della nuova Giunta. Alcune opinioni sulla nomina di tutti esterni mostrano quanto ancora il provincialismo è presente in tanti di noi. Non intendo esprimere valutazioni né sugli uomini/donne che sono stati nominati e né sugli effetti che tale scelta avrà sulla regione. I giudizi per competenze, qualità e capacità si esprimeranno in futuro su atti, comportamenti, risultati”. E’ quanto afferma il consigliere regionale di Sel, Giannino Romaniello, il quale fa notare che “ad oggi, tranne i curricula, non si sa nulla su attività e lavori prodotti pertanto, considero ingenerose alcune valutazioni fatte su stampa e social network. Detto ciò il tema politico è: la scelta è stata voluta per rompere vecchie pratiche e segnare una rottura di metodo/politica o è stata un ripiego derivante dalla incapacità del gruppo dirigente del PD a fare sintesi ? Io penso sia stato un ripiego, d’altronde lo afferma lo stesso Presidente nel suo comunicato stampa. Una scelta obbligata per i veti incrociati all’interno del PD dove, permane uno scontro prevalentemente incentrato sulla gestione del potere piuttosto che su opzioni programmatiche”. “Proprio perché è una scelta di ripiego – dichiara Romaniello – il Presidente non può parlare di azione politica per far volare alto la Basilicata. Volare alto significa assumere le questioni emergenziali attinenti il lavoro, la qualità ambientale, la questione petrolio e la qualità/quantità di servizi ai cittadini dentro un progetto vero di profondo cambiamento di metodi e pratiche di governo e relazioni fuori dalle vecchie logiche di gruppi contrapposti per la gestione del potere come avvenuto fino ad oggi e di cui il Presidente ne è stato, unitamente al resto del gruppo dirigente del PD, attore primario di questi ultimi anni di governo del centro sinistra”. “Siamo al cambio – afferma ancora il consigliere – alla rottura del vecchio sistema di relazioni? Ho molti dubbi, basti pensare a chi del PD ha positivamente commentato la nomina della Giunta. Purtroppo anche quest’ultima scelta è frutto dell’assenza di una idea di politica fatta di valori, di partecipazione a seguito della crisi profonda dei partiti quali luoghi di elaborazione e progettazione di programmi/metodi di governo capaci di mettere al centro il “bene comune”. Proprio quello che oggi facciamo fatica a intravedere nel dibattito in corso nel PD e fra le forze che hanno dato vita alla coalizione di centro-sinistra in Basilicata. Noi riteniamo prioritario riprendere il confronto a sinistra partendo dai problemi che attanagliano la nostra comunità a partire dal tema del lavoro, dal welfare locale, politiche ambientali, riforma della filiera istituzionale. In particolare riteniamo non rinviabile la sperimentazione a livello regionale del reddito minimo, il superamento dei ticket sanitari e l’attuazione della riforma del sistema sanitario regionale (razionalizzazione della rete ospedaliera, rafforzamento delle strutture sanitarie territoriali e della rete 118)”. “Su queste priorità come forza politica di esterna alla coalizione – conclude Romaniello – giudicheremo le azioni della Giunta fuori da vecchi schemi di appartenenza/contrapposizione con l’obbiettivo di ricostruire le condizioni per un nuovo centro sinistra dove la sinistra, nelle sue diverse articolazioni eserciti un ruolo nella definizione di contenuti e priorità sul versante programmatico piuttosto che sulla contrattazione di posizioni di governo come hanno fatto alcuni in passato e ancora in questi giorni le forze minori della coalizione di centro sinistra”.