Napoli, Provincia da gennaio anno zero

“Il 2014 sarà l’anno zero, ma lo potremo dire solo quando il Senato approverà il ddl Delrio e la Consulta si esprimerà sui ricorsi che inevitabilmente verranno presentati. Insomma, non dire gatto…”.

Così il presidente della Provincia di Napoli, Antonio Pentangelo, interviene sul tema dell’abolizione delle Province a margine del Consiglio provinciale di oggi a Santa Maria La Nova nel corso del quale è stata approvata un’importante delibera per il futuro dei lavoratori delle partecipate.

“Il ruolo di don Chisciotte non mi appartiene – ha detto Antonio Pentangelo – perché ritengo che un politico, ed in particolare un rappresentante delle Istituzioni, debba essere realista e seguire le regole della democrazia. Ma non ho remore nell’affermare ciò che è sotto gli occhi di tutti: il passaggio alla Città metropolitana deve essere assolutamente rimodulato dal Senato, altrimenti è inutile, farraginoso e dannoso. Come me ne sono convinti la maggioranza dei sindaci della Provincia che mi hanno scritto di essere pronti a non aderirvi se la nuova istituzione non prevederà l’elezione diretta dei suoi rappresentanti e la propria autonomia finanziaria”.

Il presidente della Provincia di Napoli è intervenuto nello specifico anche sulla delibera che ha di fatto salvaguardato i livelli occupazionali dei dipendenti della neonata Armena, società partecipata in house della Provincia di Napoli.

  “Un atto di responsabilità – lo ha definito Pentangelo –  attraverso un iter necessariamente complesso, che ha avuto lo scopo anche di razionalizzazione dei servizi in base attraverso un piano industriale ampiamente condiviso con le forze sindacali”.

Il presidente Antonio Pentangelo ha però lanciato anche un preciso allarme, che testimonia le assolute contraddizioni che stanno investendo il sistema delle Pubbliche Amministrazioni.

“Per il 2 gennaio – ha detto il presidente della Provincia di Napoli – è stata convocata l’assemblea dei soci della Sapna con all’ordine del giorno lo scioglimento della società, che non dovrebbe avere più ragione di esistere perché con il 2013 si conclude in tutte le sue forme la provincializzazione del servizio per la gestione dei rifiuti. Con l’anno nuovo dovrebbe essere totalmente di competenza dei Comuni. Uso il condizionale perché la sorpresa potrebbe essere dietro l’angolo, sotto forma di una proroga sancita probabilmente dal mille proroghe. Certo sarebbe buffo, se non drammatico, assistere ad una corsa all’ultimo minuto che ci vedesse affidatari di una proroga di tali servizi mentre stanno approvando la legge sullo svuota-poteri. Ci troveremmo davanti a palesi contraddizioni dove la politica con una mano tende a sciogliere le Province mentre con l’altra continuerebbe ad affidare loro servizi indispensabili, finanziati però attraverso i Comuni che nella maggior parte non ci trasferiscono i relativi fondi. Fino a quest’anno abbiamo già anticipato 228 milioni di euro e non possiamo continuare in tale opera di supporto”.

“Non nascondo le mie perplessità e fortissime preoccupazioni in merito. Certamente in mancanza di novità con il nuovo anno dovrei chiudere la nostra gestione degli stir. Non ho notizie, al momento, su chi, in assenza di proroghe, prenderebbe in carico gli stabilimenti per la gestione dei rifiuti. Kafka ci scriverebbe un saggio viste le lampanti contraddizioni in atto. Il titolo? “Metamorfosi virtuale” ovviamente” – ha concluso Pentangelo.