Milano, carceri il cardinale Angelo Scola invita a parlare di nuove forme di espiazione

Per l’arcivescovo, in visita all’istituto penitenziario di Opera, “è necessario ridurre il sovraffollamento. Ripensiamo al carcere, pensiamo con coraggio ad altre forme. Occorre lavorare di fondamentali della vita, senza cedere alle paure della gente. La speranza nasce a un’esperienza di gioia, abbiamo bisogno di speranza, viviamo la gioia del Natale come ragionevole per tutti gli uomini”.

Durante la messa, il cardinale Angelo Scola ha ribadito che “la pena deve essere medicinale, non punitiva. In questi anni da vescovo, incontrando spesso i detenuti, parlando con loro, ho visto che il tempo di espiazione spesso diventa tempo di ripresa, una ripresa che è un processo, non un colpo di bacchetta magica. Nelle carceri ho trovato tra i detenuti una coscienza acuta del bisogno di questo processo. E questo processo può travolgere, senza sottovalutarli, i limiti del sistema carcerario. Occorre pensare ad un modo alternativo per vivere la pena. Occorre non rinviare il cambiamento personale. Devo cambiare io, non le circostanze esterne”.