Roma, tegola di Natale la città rischia il commissariamento

Una doccia fredda le osservazioni del Capo dello Stato che hanno indotto il Premier Enrico Letta ad annunciare il ritiro del Dl.  Salva Roma. Che ora potrebbero essere reinserite nel Milleproroghe. Un pacchetto da approvare nel consiglio dei ministri il 27 dicembre che potrebbe salvare la Capitale dal default. Il decreto chiedeva alla Capitale di presentare un piano di rientro entro sessanta giorni. Su quella base, il Governo era pronto a introdurre la possibilità di innalzare l’addizionale comunale dell’Irpef. Senza un’alternativa al Salva Roma, il bilancio si troverebbe senza un “paracadute”. Non ci sarebbero più i fondi grazie ai quali il previsionale 2013 raggiungeva il pareggio. Viene meno anche il bilancio di previsione 2014 già in preparazione. Dal 2008 c’è un commissario che segue la copertura del debito (circa 12 miliardi di euro) che il Comune di Roma aveva maturato in precedenza. Per ripianare quel debito Roma versa 500 milioni all’anno (una parte dell’Irpef, lo 0,4, va a quello scopo). Attraverso il Salva Roma, la Capitale recuperava dalla gestione commissariale 600 milioni da spalmare sui bilanci del 2013 e del 2014. Il Salva Roma prevedeva anche che il Comune presenti al Ministero dell’Economia un piano triennale di rientro.