Fondo per le famiglie in affitto Como aderisce all’iniziativa regionale

Como, insieme a Brescia, Bergamo, Bresso, Cesano Boscone, Cinisello Balsamo, Cologno Monzese, Corsico, Cremona, Cusano Milanino, Lecco, Lodi, Mantova, Milano, Monza, Pavia, Sesto San Giovanni, Sondrio, Varese, figura tra i comuni “ad alta tensione abitativa”, ossia quelli dove si concentra il 90% degli sfratti. Da qui la decisione della giunta, su proposta dell’assessore al Patrimonio, alla Casa e alle Politiche Abitative Marcello Iantorno, di aderire all’iniziativa promossa dalla Regione Lombardia con il “Fondo Sostegno ai cittadini per il mantenimento dell’abitazione in locazione”. Il Pirellone ha stanziato un finanziamento di 8milioni e 600mila euro destinato a sperimentare nuove iniziative a sostegno dei cittadini (residenti nei 16 Comuni ad alta tensione abitativa), che non riescono a pagare il canone di affitto sul libero mercato e si trovano in situazione di morosità incolpevole, legata quindi a eventi che hanno modificato le reali possibilità economiche della famiglia. “Si tratta di un progetto che è ancora in via di definizione – spiega Iantorno – e i cui dettagli saranno definiti dalla Regione d’intesa con i comuni interessati. Per quanto ci riguarda è nostra intenzione coinvolgere le associazioni dei proprietari di case e degli inquilini perchè solo ragionando tutti insieme potremo trovare le soluzioni idonee a evitare gli sfratti incolpevoli. Nel mese di gennaio cominceremo ad avviare gli incontri per l’illustrazione dei requisiti e delle soluzioni”. La misura regionale introduce nuovi strumenti per il sostegno all’affitto sul libero mercato alle famiglie in difficoltà , si pone l’obiettivo di contenere il fenomeno della morosità incolpevole e dello sfratto e prevede forme di garanzia a tutela dei conduttori morosi e dei proprietari. Gli enti locali coinvolti oltre a cofinanziare l’intervento regionale, dovranno attivare iniziative sperimentali affiancando le famiglie. “Naturalmente questo fondo non esaurisce le politiche per le abitazioni – conclude Iantorno – ma costitusce una prima interessante modalità utile a preparare il terreno per futuri interventi e per assicurare alle persone il diritto di vivere in abitazioni dignitose e sicure”.