Pisa, un Natale sobrio e prudente

Budget di € 130 a persona: Sarà un natale sobrio e prudente quello di Pisa, in linea con l’andamento del Natale 2012. Se lo scorso anno infatti, ciascun pisano aveva a disposizione 130 euro per gli acquisti di Natale, quest’anno il budget è rimasto praticamente lo stesso. Certo, un anno di crisi economica, di perdita di posti di lavoro, di calo dei consumi, l’aggravarsi dell’imposizione fiscale, hanno peggiorato ulteriormente la propensione agli acquisti dei pisani. Sale infatti dal 26% al 31% la percentuale di coloro che, pur non rinunciando agli acquisti di Natale, alla fine dei conti spenderanno complessivamente meno di 100 euro.

Tipologie di strutture – Il calo dei consumi coinvolge tutte le tipologie di esercizi commerciali. Ma se da un lato le strutture di media dimensione, rivolte ad un target di clienti medio/alto, riescono a reggere il colpo a condizione che siano ben posizionate e facilmente accessibili nei punti strategici della città, oltre che capaci di attrarre i clienti con proposte, iniziative e modalità anche innovative, dall’altro, a soffrire inevitabilmente di più, sono soprattutto i piccoli negozi al dettaglio, magari delle zone periferiche”.

Abbigliamento: Un pisano su due acquisterà capi di abbigliamento per i regali di Natale, anche se solo il 25% di loro si dichiara disposto a spendere più di € 100 euro in abbigliamento e calzature. A fronte di un calo dei prezzi, in crescita il settore degli accessori moda e calzature. Previsioni stabili per l’abbigliamento in calo invece articoli sportivi e valigeria.

Viaggi: nessuna crisi per la fascia alta della clientela, che non rinuncia alle vacanza di Natale e di Capodanno. Più problemi invece per il target medio e basso, dove la crisi costringe a scelte più drastiche. Con la chiusura di Sharm el Sheikh, i pisani scelgono in prevalenza la Spagna, le Canarie, i classici Caraibi oppure in alternativa, soprattutto per Capodanno, le grandi capitali europee, Parigi, Londra, Vienna su tutti.

Pasticceria – Previsioni in calo rispetto al 2012 in merito alla richiesta di torte e dolci natalizie. Bassa propensione alla spesa da parte dei consumatori, crisi dei prodotti di Natale come ricciarelli, panforte, torrone e altro dolci della tradizione. Resistono ancora pandoro e panettone e si vendono con una certa frequenza le classiche confezioni di cioccolatini.

Federica Grassini (Presidente ConfcommercioPisa): “Sobrietà, attenzione, bassa propensione alla spesa. In linea con l’andamento nazionale, anche i pisani non si lasceranno prendere da un eccesso di euforia per le imminenti festività natalizie. La maggioranza non rinuncia ai regali di Natale, ma il budget a disposizione per gli acquisti di natale è comunque inferiore rispetto agli altri anni. Si regalano soprattutto cose di una certa utilità. Bene la vendita di viaggi all’estero, almeno nella fascia alta, in crescita l’acquisto di prodotti eno-gastronomici e calzature, stabili telefonia, abbigliamento e giocattoli, giù i consumi di alimentari, libri ed elettrodomestici. Pur in un momento di scarsa disponibilità economica, imprenditori e commercianti aumentano i servizi e i prodotti originali per i loro clienti”.