Milano, Vassiliy Kandinsky in viaggio nell’arte astratta

A partire dal 17 dicembre, nelle sale di Palazzo reale si racconta il viaggio artistico e spirituale di uno dei pionieri dell’arte astratta: Vassily Kandinsky. Promossa e prodotta dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Milano, Palazzo Reale, il Centre Pompidou di Parigi, 24 ORE Cultura – Gruppo 24 ORE e Arthemisia Group, l’esposizione, a cura di Angela Lampe – storica dell’arte nonché curatrice e conservatrice del Centre Pompidou di Parigi – e in collaborazione per l’Italia con Ada Masoero,  è una grande retrospettiva monografica che presenta oltre 80 opere fondamentali dell’arte di Kandinsky, esposte in rigoroso ordine cronologico.

“Per tutti Kandinsky è il creatore dell’astrattismo e molto popolari sono le immagini dei suoi quadri, ma non tutti conoscono la strada che questo artista ha percorso per creare una nuova poetica – ha commentato l’assessore alla Cultura Filippo Del Corno –. Il suo cammino di artista giunge attraverso il tempo, i viaggi, la guerre a un’arte capace di vibrare grazie ai colori, alla loro forza, alle loro variazioni e relazioni. Un’articolazione armonica che richiama quella della musica, che Kandinsky conosceva bene e che apprezzava molto, soprattutto quella degli autori a lui contemporanei: i quadri della sua maturità sono infatti un rimando continuo di luce e di suoni, muti ma vivi, interrotti da segni grafici che sembrano pause e note sul pentagramma”.

Il visitatore percorrerà le sezioni della mostra organizzata secondo i periodi principali della vita di  Kandinsky, dagli esordi in Germania agli anni in Russia e in Francia poi. Il percorso espositivo comincia “immergendo” il visitatore in un ambiente che avrà “il potere di trasportarlo fuori dallo spazio e dal tempo”: una sala con pitture parietali. Ricreata nel 1977 dal pittore restauratore Jean Vidal, queste pitture sono state realizzate copiando fedelmente le cinque tempere originali eseguite da Kandinsky per decorare un salone ottagonale della Juryfreie Kunstausstellung, una mostra senza giuria che si svolse annualmente a Berlino tra il 1911 e il 1930. Questi cinque pannelli a tempera erano entrati nella collezione del Pompidou in seguito alla donazione della vedova Nina nel 1976 al museo stesso.

Organizzata secondo un criterio cronologico, la mostra presenta poi quattro sezioni che si sviluppano lungo otto sale.

A Monaco: 1896 – 1914 Nel 1896 Kandinsky si trasferisce dalla Russia a Monaco per studiare pittura. La città tedesca in quel momento sta abbandonando la moda simbolista per diventare la capitale europea del Jugendstil, la corrente artistica che cerca la via dell’arte attraverso i progetti decorativi. Kandinsky esordisce con piccoli paesaggi ancora tardo-impressionisti e con tempere simboliste dai colori lucenti, ispirate alle antiche leggende germaniche e alla vita della vecchia Russia. È però dal 1908, nei soggiorni estivi a Murnau, dove la sua compagna comprò una casa, che crea i primi dipinti in cui, servendosi di colori accesi e antinaturalistici, traduce la realtà in immagini piatte, prive di volume, ispirate alla pittura fauve. Il paesaggio diventa così pretesto per esercizi sulla forma e per indagini sulla forza del colore, con cui avvia il primo processo di astrazione dal reale. E’ a Monaco che Kandinsky scrive “Dello spirituale nell’arte”, famoso saggio in cui affronta sul piano teorico ciò che andava sperimentando nella sua pittura, dal rapporto tra forma e colore a quello per lui fondamentale tra colore e suono, alla base dell’astrazione. Con l’amico Franz Marc, sviluppa il progetto del Cavaliere Azzurro che produrrà due mostre tra il 1911 e il 1912 e, nel maggio 1912, il celebre Almanacco del Cavaliere azzurro, dove musica e arti visive si intrecciano strettamente e si valorizza il ruolo delle arti popolari e “primitive” in funzione di un rinnovamento radicale della pittura. In questi anni Kandinsky crea le sue prime opere totalmente svincolate dal reale, che traducono in immagini astratte il suo mondo interiore.

Di nuovo in Russia: 1914-1921 Scoppiata la Prima guerra mondiale, Kandinsky è costretto a rientrare a Mosca. Con lo scoppio della Rivoluzione d’Ottobre, viene coinvolto dai rivoluzionari nelle nuove istituzioni culturali, dove fino al 1920 occupa ruoli di prestigio. Assorbito dagli incarichi istituzionali dipinge poco, ribadendo la sua scelta definitiva per l’astrazione, ma l’avanguardia costruttivista più radicale lo osteggia per il suo espressionismo spirituale e nel 1921 decide di tornare in Germania.

Gli anni del Bauhaus: 1921-1933 Celebre per i suoi scritti, Kandinsky viene invitato da Walter Gropius a insegnare al Bauhaus, la prestigiosa scuola di architettura e arte dove dal 1922 è docente di Decorazione murale e già nel 1922 concepisce e realizza con i suoi studenti la grandiosa decorazione per l’atrio della Juryfreie di Berlino. Gli anni al Bauhaus sono caratterizzati dall’amicizia con Paul Klee e dalla pubblicazione dell’altro suo principale saggio “Punto e linea sul piano” (1926). I titoli stessi delle sue opere mettono in evidenza il rapporto tra i colori e le forme geometriche; nel 1930 si affacciano le prime forme organiche. La chiusura del Bauhaus, imposta dai nazisti nel 1933, lo costringe a emigrare di nuovo, questa volta verso Parigi.

Parigi: 1933-1944 La Parigi in cui Kandinsky arriva nel 1933 è sì la capitale del mercato dell’arte, ma è anche una città devota ai suoi soli artisti (Picasso e i Surrealisti soprattutto), poco interessata all’astrazione pura di un artista russo di nazionalità tedesca. I Kandinsky si stabiliscono a Neuilly-sur-Seine, in un edificio affacciato sulla Senna e sul Bois-de-Boulogne. Nei suoi dipinti e nei lavori su carta, anche per l’influsso degli amici surrealisti Jean Arp e Joan Miró, si moltiplicano le forme biomorfe: amebe, creature degli abissi, embrioni, insetti: un microcosmo in cui Kandinsky si immerge anche per fuggire l’angoscia della guerra. Muore il 13 dicembre 1944, senza vedere la fine del conflitto.

VASSILY KANDINSKY. La collezione del Centre Pompidou Palazzo Reale, Milano | 17 dicembre 2013 – 27 aprile 2014 Orari: Lun 14.30 – 19.30 | Mar, Mer, Ven, Dom 9.30 – 19.30 | Gio, Sab 9.30 – 22.30 Il servizio di biglietteria termina un’ora prima della chiusura. Per prenotazioni e informazioni: +39 02 54916

http://www.kandinskymilano.it, #kandinskymilano Materiali stampa e immagini scaricabili: http://bit.ly/1cRZU2o.