Trieste, mostra antologica postuma su Mario Bessarione

Mercoledì 11 dicembre, alle 18, nella sala “Umberto Veruda” di Palazzo Costanzi di piazza Piccola 2, sarà inaugurata la mostra dell’artista Mario Bessarione recentemente scomparso, intitolata “ Espressionismo Riflessivo”. L’evento assume importanza perchè nell’esposizione viene dato conto dell’intero percorso della sua ricerca artistica fino alle risultanze emerse dalle ultime opere esposte nel 2011. La selezione delle opere, l’organizzazione e l’allestimento dell’esposizione è un’iniziativa di Enzo Mari ed Adriano Stok, con il patrocinio del Comune di Trieste, che così hanno voluto rendere omaggio al collega e amico Mario assieme al quale condivisero le esperienze nel “Gruppo &” fin dal 1978. La presentazione critica è curata da Elena Bertocchi, le didascalie dei testi di Sergio Molesi che ha sempre seguito l’attività del gruppo sono selezionate da Roberta Mari. Negli anni 80 il lavoro artistico di Mario Bessarione trovò un positivo riscontro nelle presenze alla Kunst Messe di Basilea ed in due eventi particolarmente significativi: nel 1984 il critico svizzero Hans Heinz Holz lo invitò con due opere a Varese, Musei di Villa Mirabello, nella mostra “Le strutture della visualità”, fatte per illustrare le proprie teorie esplicitate nel volume dal medesimo titolo; dal 1986 al 1988, ideato da Giorgio Celli e con l’intervento di Flavio Caroli, assieme a Loris Grandi, Adriano Venturelli, Francesco Martani, Fausto De Nisco fondò il Transmanierismo. Ciò che si può vedere nella mostra è il prodotto di un lungo inseguimento della luce dagli inizi abbreviatamente figurativi ad un peculiare e personale informale, da una matericità cromatica quasi optical all’indagine degli effetti luministici a livello tridimensionale, sino all’intuizione fondamentale che caratterizzerà tutta la successiva produzione: lamelle dipinte sul retro e disposte in file successive riflettono il colore antistante. Questo colore del tutto immateriale cioè di pura luce, acquista metaforicamente la funzione di”portare in superficie e quindi rendere manifesto quanto di tangibile e di spirituale sta nell’uomo”. La metafora è evidente: la luce dello spirito che è sempre un riflesso dell’interiorità, si confronta con l’aspetto organico e razionale dell’uomo restituendogli così finalmente la possibilità di un pacato confronto tra le esigenze dell’intelletto e le pulsioni della sensibilità, come è chiaramente significato nell’Espressionismo Riflessivo a cui questa mostra si intitola. A coronamento della mostra sarà allestita un installazione effimera a simboleggiare la continuità artistica del gruppo. L’esposizione resterà aperta al pubblico fino a tutto il 6 gennaio 2014, con orario feriale e festivo 10.00 – 13.00 e 17.00 – 20.00.