Todi piange la scomparsa di Lanfranco Mencaroni

“Con la morte di Lanfranco Mencaroni la città di Todi e l’Umbria perdono un uomo che ha rappresentato un esempio straordinario di impegno professionale nell’esercizio della sua attività di medico di famiglia, un esponente di primissimo piano della vita culturale regionale,  una persona che ha fatto dell’impegno civile una ragione di vita”. Con queste parole la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, ricorda la figura di Lanfranco Mencaroni, deceduto oggi nella sua abitazione di Collevalenza.

La presidente Marini esprime dunque, a nome suo personale e della Giunta regionale, “profondo cordoglio” per la sua morte e alla moglie Silvana (cui la presidente è legata dalla condivisione dell’impegno politico ed amministrativo avuto nel Consiglio comunale di Todi) ed ai figli Luca e Lucia la sua “affettuosa vicinanza e partecipazione al loro dolore”.

“Lanfranco  Mencaroni – ricorda la presidente – era nato a Perugia, dove aveva studiato e conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia, iniziando negli anni cinquanta la sua attività di medico condotto a Collevalenza, nel comune di Todi, dove tuttora risedeva.

“Fu un grande pacifista e non violento, amico personale del filosofo della non violenza Aldo Capitini e di Walter Binni, grande esponente della letteratura italiana. Fu con loro che partecipò all’ideazione e realizzazione della prima e storica Marcia per la pace Perugia-Assisi, nel 1961. Erano gli anni della ‘guerra fredda’, dei ‘blocchi’ contrapposti USA-URSS, e quella idea della ‘marcia’, Mencaroni la condivise con Capitini e Binni quale impegno civico e personale per la difesa della pace in un momento storico di grandissima tensione”.

“Con la ‘marcia’ nacque anche la ‘bandiera’ della pace, quella dei colori dell’arcobaleno e quella prima bandiera che Aldo Capitini portò alla marcia è ancora custodita nell’abitazione di Mencaroni che ha poi partecipato a tutte le altre edizioni della Marcia per la pace. Con la moglie Silvana, poi, sostenne anche la prima Marcia della pace delle donne da Todi ad Acquasparta che si svolse nel 1984”.

“L’amicizia con Capitini e Binni fu molto profonda; una amicizia sia legata al loro comune impegno per la pace, sia in quanto uomini di cultura ed intellettuali dal grande impegno civile”.

“Nella sua attività di medico condotto, prosegue la presidente Marini, in una frazione dove vivevano contadini ed operai, all’impegno professionale unì quello sociale a favore delle persone più povere e meno abbienti alle quali si dedicava con grande sensibilità ed umanità”.

  “Lanfranco Mencaroni era anche un uomo molto colto e convinto divulgatore di cultura che riteneva uno strumento fondamentale per l’emancipazione e la libertà delle persone. Grande conoscitore della musica e dell’opera lirica, questa sua passione lo portò a seguire non solo in tutti i teatri dell’opera italiana le grandi rappresentazioni operistiche, ma anche in questo caso fu un divulgatore della passione per la musica  verso i cittadini e gli studenti perché riteneva appunto la musica un altro importante strumento di crescita ed elevazione culturale”

   “Fu un uomo di sinistra e la sua vicinanza alla storia della Repubblica popolare cinese lo portò anche a dissidi con l’allora Partito Comunista Italiano. Per questa sua spiccata conoscenza della realtà cinese fu un impegnato sostenitore dell’azione culturale dell’associazione Italia-Cina”.