Milano, il discorso di Pisapia in occasione della consegna civiche benemerenze

Buon Sant’Ambrogio a tutti.

Ci troviamo qui ancora una volta… E’ la mia terza volta da sindaco e voglio dirvi che questa, per me, è una giornata particolarmente bella. . È la festa della nostra città, la festa di Milano, il simbolo della nostra storia, della nostra tradizione, della nostra identità.

Oggi siamo tutti milanesi.   Chi a Milano è nato. E chi a Milano è arrivato da lontano.  Perché la nostra forza, la nostra ricchezza, la nostra marcia in più siamo tutti noi.  Siete voi che oggi ricevete il riconoscimento della città per quanto avete fatto e donato alla città e all’intera comunità, con il vostro lavoro e il vostro impegno.

Milano è una città aperta e generosa.  Un luogo straordinario dove è ancora possibile realizzare se stessi e farlo non contro, ma a servizio degli altri.

Arricchire se stessi e insieme arricchire la città.

Pensate: ogni giorno a Milano ci sono 140.mila persone, di tutte le età, di tutte le provenienze, che fanno di Milano la capitale del volontariato. Un miracolo quotidiano che conferma la generosità dei milanesi

C’è una storia, oggi, che vi voglio raccontare. La storia di Camilla, una bambina di nove anni, già una vera milanese.  Camilla ha visto alla televisione quello che è successo in Sardegna e non ha solo pensato <come sono fortunata>.  Ha pensato che doveva fare qualcosa.  E così ha raccolto tutti i suoi giocattoli – i più cari, i più belli – li ha messi in una scatola e li ha mandati in Sardegna.  Ai bambini come lei, che i loro giocattoli li hanno persi tutti.

Ecco. Sono – siamo – orgogliosi di Camilla.  Camilla oggi è il nostro migliore testimonial.  Una milanese autentica. Capace di metterci del suo. Capace di superare il dolore e di fare qualcosa di concreto.  Capace di affrontare un problema e di risolverlo.

Sono i valori che il Consiglio Comunale ha voluto riconoscere nei cittadini che oggi ricevono la Medaglia d’Oro di Civica Benemerenza;  valori che devono diventare sempre di più patrimonio vivo di tutti i milanesi.

Non è un momento facile, lo sappiamo.  Ma oggi non voglio soffermarmi sulla crisi che toglie risorse alle Istituzioni e alle famiglie.  Anche se non posso mai dimenticare, perché vivo ogni giorno la loro sofferenza, le nuove povertà.  Gli anziani che non devono essere lasciati soli; i giovani che non trovano il lavoro; i cittadini stranieri che fuggono dalla guerra e che cercano sicurezza e prospettive per un futuro di pace e di libertà.

Oggi vogliamo ricordare chi siamo, vogliamo ricordare che Milano si è sempre rialzata, vogliamo impegnarci affinché il nostro orgoglio di milanesi torni ad essere la nostra stella polare.

Abbiamo grande bisogno di speranza. Abbiamo grande bisogno di ottimismo. Non dobbiamo nascondere le difficoltà.  Ma dobbiamo affrontarle come sappiamo fare noi. Senza paura.  Con la forza di cambiare. Con la determinazione per riuscire.

Gli attestati che consegniamo oggi ci parlano di queste caratteristiche di Milano.  È il nostro DNA.  Il nostro saper sempre affrontare situazioni nuove.  La nostra straordinaria capacità di trasformare anche le difficoltà in occasioni. 

Abbiamo una grande occasione che ci aspetta.

Ne ha parlato ieri anche il cardinale Scola.  È l’Expo Milano 2015.  Non posso che apprezzare e condividere le sue parole: Expo sarà un momento di apertura al Mondo; un evento che farà di Milano il centro del dibattito mondiale sui temi del diritto al cibo, della sicurezza alimentare, dell’acqua come bene comune e dello sviluppo sostenibile.  Sono emergenze epocali cui va trovata una risposta per un futuro di pace e per un nuovo modello di sviluppo  più equo per tutti e soprattutto per le future generazioni.

C’è una frase celebre che mi piace ricordare: i sogni aiutano a sperare e la speranza aiuta a vivere.

Vorrei che tutti noi non solo oggi credessimo in Milano come ci vedono gli altri, dall’estero, da lontano. Una città meravigliosa. Il luogo del buono e del bello.   La speranza, diceva Pablo Neruda, ha due figlie: lo sdegno e il coraggio. Lo sdegno per la realtà delle cose; il coraggio di cambiarle. Milano è sempre stata capace di indignarsi, ma ha anche sempre avuto la forza e il coraggio di cambiare.

Vorrei – e questo è il mio augurio per il giorno di S.Ambrogio – che ritrovassimo questa forza, questo coraggio e soprattutto la speranza di un futuro migliore per tutti.

Giuliano Pisapia