Genova, Giornate Mameliane restauro della statua a Balilla e documento inedito ritrovato

Genova può essere considerata senz’altro la città dell’Inno nazionale. Il manoscritto originale di Goffredo Mameli, che venne cantato per la prima volta a Genova il 10 dicembre 1847, è conservato proprio al Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano, che è il promotore del programma di iniziative per ricordare il patriota e studente genovese.

Una serie di iniziative che, come ha sottolineato il Sindaco Marco Doria, dimostra l’attenzione che il Comune di Genova presta a queste pagine di storia cittadina e nazionale e al Museo dedicato al Risorgimento, che fa parte del sistema dei musei di Genova, dove sono conservati documenti, dipinti e statue. Museo che si rivolge ad un pubblico diversificato con una serie di iniziative che quest’anno vedono, oltre al tradizionale scioglimento del voto del 10 dicembre, anche il restauro della statua del Balilla grazie al contributo dell’associazione “A Cumpagna”, a cui va un particolare ringraziamento, così come a tutte le associazioni che hanno contribuito alle iniziative delle giornate Mameliane, contribuendo alla valorizzazione della storia, del patrimonio e della produzione degli eventi sul territorio.

Carla Sibilla, assessore alla cultura, ha posto l’attenzione su un momento di festa che è iniziato il  10 dicembre del 1847 e che come da quella data Genova abbia portato avanti la tradizione, grazie anche al Museo che continua a parlare, proporre documentazioni dei personaggi che hanno caratterizzato la città,  nel periodo del Risorgimento.

Una tradizione che continua anche quest’anno dal cinque all’undici dicembre  e rendendola partecipe della storia risorgimentale. Un momento culturale importante per la città.

Il ricco calendario di incontri, concerti, eventi e visite guidate proseguirà fino a mercoledì 11 dicembre quando alle ore 17, al Museo del Risorgimento è in programma un concerto della Camerata Musicale Ligure con la partecipazione del soprano Lilia Gamberini.

Particolare apprezzamento alle iniziative anche dal Presidente del Municipio, Simone Leoncini. Che ha definito il Museo del Risorgimento, un “Museo Diffuso” e ricordato l’impegno delle scuole di Oregina e di molte associazioni per la realizzazione dello spettacolo “che l’inse”, un modo gradevole per tutti di ripercorrere la storia.

Spettacolo che si affiancherà al momento centrale delle celebrazioni sarà la Cerimonia dello Scioglimento del Voto in programma martedì 10 dicembre a partire dalle ore 10.30 al Santuario di Oregina. La Cerimonia dello scioglimento del Voto è legata a due importanti momenti della storia di Genova: il 5 dicembre 1746 e il 10 dicembre 1847.

Nella prima data la città, che era sottomessa alla dominazione austriaca, si ribellò con il famoso gesto del “Balilla”. Le Autorità dell’epoca fecero voto alla Madonna che, se gli Austriaci fossero stati cacciati, tutti gli anni sarebbero saliti al Santuario di N.S. di Loreto in Oregina per lo Scioglimento del Voto.

Il 10 dicembre 1847 si verificò, ricordando quel lontano avvenimento, un altro importante fatto storico di cui Goffredo Mameli fu uno dei principali animatori: 30 mila patrioti provenienti da ogni parte d’Italia sfilarono dall’Acquasola ad Oregina, dove per la prima volta venne cantato quello che diventerà poi l’Inno d’Italia, e sventolò il Tricolore.

C’è però un elemento ulteriore quest’anno per celebrare la ricorrenza: un documento sul Monumento a Balilla, rinvenuto recentemente durante le ricerche effettuate nei fondi dell’Archivio Storico del Comune. Da questo documento si evince che la statua, sistemata in deposito a Palazzo Ducale durante il secondo conflitto mondiale, fu ricollocata sul basamento in Portoria il 26 aprile 1945, come attestato da lettera di Orlando Grosso, allora direttore dell’Ufficio Belle Arti del Comune, al Sindaco di Genova Vannuccio Faralli.

Di Seguito il testo della lettera:

Da Ufficio Belle Arti   al Sindaco di Genova, addì 26 aprile 1945

URGENTE Mi è cosa gradita comunicare alla S.V. che a seguito della mia comunicazione verbale di ieri, nella quale rendevo noto che un gruppo di patrioti di Portoria richiedeva la ricollocazione a posto della statua del Balilla, trasferita per misura di precauzione nel ricovero di Palazzo Ducale, ed in relazione alle disposizioni avute, ho provveduto alla ricollocazione a posto della statua.

Con la scorta di funzionari di questa direzione, di due vigili urbani e con l’aiuto di operai dell’Officina comunale la statua, posta su di un carretto a mano e seguendo  l’itinerario di  piazza Umberto I, Via XX Settembre, Portoria, è stata riportata a Pammatone  fra l’entusiasmo della folla e ricollocata sul piedistallo. Poiché  mancavano i perni per tenere fissata la scultura al piedistallo ho dato disposizione alla ditta Ortelli – che a suo tempo aveva provveduto alla rimozione – perché provveda a collocarli.

f.to  Il direttore Grosso. V° il Segretario generale.

Seguiva il Comunicato ufficiale:

Ieri mattina, 26 corrente, a cura della Civica Amministrazione e con l’intervento dei Partigiani di Portoria, la statua di Balilla e ricollocata sul suo piedistallo di Piazza Pammatone fra il commosso entusiasmo della popolazione.

Particolarmente soddisfatto Maurizio Daccà, in rappresentanza de  “A Cumpagna”, che ha voluto spiegare i motivi del restauro della statua del Balilla, come momento importante per l’associazione in occasione dei 90 anni dalla sua costituzione. Ricordando comunque il lavoro sinergico sia con le istituzioni ma anche con i cittadini.

La Direttrice del Museo, Dott.sa Raffaella Ponte ha chiuso la presentazione ricordando l’apertura straordinaria dell’otto dicembre con due visite guidate, una dedicata all’Inno d’Italia e l’altra invece al patrimonio musicale del Museo, molti infatti, oltre alla chitarra di Mazzini, i manoscritti o documenti che riportano a momenti importanti della storia risorgimentale.

Alle iniziative hanno collaborato assieme al Comune di Genova e al Municipio I Centro Est: la Parrocchia N.S. di Loreto – Oregina, ANCR Pasubio, Oregina in Rete, Arte in Palco, Remida, Associazione Nuova Lina Volonghi, Istituto Comprensivo Oregina – Scuola Primaria Spinola (4A, 4B, 4C, 4D) – Scuola Secondaria di 1° grado (2A e 3A), Istituto Comprensivo Lagaccio – Scuola Primaria (5A e 5B) – Scuola Secondaria di 1° grado Mazza (1A), Associazione Mazziniana Italiana – Genova e Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Genova.

Il Programma:

►giovedì 5 dicembre

Monumento a Balilla, piazza Portoria – ore 11 – inaugurazione del restauro del monumento realizzato grazie al contributo dell’Associazione “A Compagna”. Deposizione di corone

►domenica 8 dicembre

Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento – ore 10/19 – apertura straordinaria museo, ingresso gratuito. – ore 11 – “Goffredo Mameli, l’Inno e il Tricolore nelle collezioni del Museo del Risorgimento” (visita guidata) – ore 16 – “Il Risorgimento in musica nelle collezioni dell’Istituto Mazziniano” (visita guidata) – ore 17 – Conferenza sul restauro del Monumento di Balilla a cura di “A Compagna”. In collaborazione con Istituto Mazziniano. Intervengono: Maurizio Daccà (A Compagna), Carolina Barreca e Francesca Ventre (Restauratrici, Genova), Raffaella Ponte (Istituto Mazziniano – Archivio Storico Civico)

Le visite guidate sono a cura di Liliana Bertuzzi (Istituto Mazziniano)

►martedì 10 dicembre

Santuario N.S. di Oregina. Cerimonia dello Scioglimento del Voto – ore 10.30        Che l’inse!, rappresentazione teatrale a cura di Oregina in Rete Celebrazione della S. Messa Rievocazione storica dei fatti del 1847 Deposizione corone Saluto delle Autorità Esecuzione dell’Inno di Mameli – Banda musicale di Rivarolo

►mercoledì 11 dicembre

Piazza San Bernardo, 30, Casa natale di Goffredo Mameli – ore 10 – Deposizione corona con la partecipazione del  Coro della Scuola Media Enea Silvio Recagno – Istituto Comprensivo di Cogoleto, diretto dal prof.  Luciano Poltini. Interverranno gli alunni dell’Istituto Comprensivo Oregina, Scuola Primaria Spinola ( IIIC e IIID). In collaborazione con Assest (Associazione Centro storico Est)

Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento – ore 17 – “Mazzini la chitarra e l’opera”, concerto della Camerata Musicale Ligure (Giovanni Sardo, violino, Marco Moro, flauto, Simone Mazzone, chitarra, José Scanu, chitarra e maestro concertatore) con il soprano Lilia Gamberini

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito. Per quanto riguarda le iniziative che si svolgeranno presso l’Istituto Mazziniano l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti Info 010 2465843

IL MUSEO DEL RISORGIMENTO Riaperto in occasione del Bicentenario Mazziniano con un percorso espositivo rinnovato, il museo ospitato in quella che fu la casa natale di Giuseppe Mazzini conserva un ricco e variegato patrimonio storico ed artistico a testimonianza  della storia del Risorgimento e del movimento operaio e mazziniano fino alla Prima Guerra Mondiale.

Documenti e cimeli risorgimentali (autografi, oggetti, divise, bandiere, ecc.) illustrano un percorso storico da Balilla ai giacobini, alla Repubblica Ligure, alla Giovine Italia, al 1848, alle guerre per l’Indipendenza, all’impresa dei Mille, a Roma Capitale. Accanto a dipinti, uniformi, armi e documenti è tra l’altro conservato il manoscritto originale dell’Inno d’Italia di Goffredo Mameli, che venne cantato per la prima volta a Genova il 10  dicembre 1847, nonché numerose testimonianze relative alla figura di Giuseppe Mazzini, tra le quali la chitarra, suonata ancora oggi in occasione di speciali ricorrenze.

Il percorso cronologico s’intreccia con momenti d’approfondimento su particolari temi e personaggi, con il supporto di installazioni multimediali. Recentemente sono state aperte due nuove sezioni, una dedicata ai Garibaldini liguri e l’altra alle vicende legate al Monumento ai Mille di Quarto.

LA CERIMONIA DELLO SCIOGLIMENTO DEL VOTO La cerimonia dello  “scioglimento del voto” il 10 dicembre  al Santuario di N.S. di Loreto in  Oregina  ebbe origine nel 1746, al termine della rivolta popolare che portò alla cacciata degli Austriaci invasori dalla città. Da allora quella  cerimonia religiosa, che aveva lo scopo di ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo, venne ripetuta negli anni successivi, fino alla caduta della Repubblica aristocratica. Fu poi ripresa nel 1846, in chiave più chiaramente politica, visto il clima che si era venuto creando all’indomani dell’VIII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Genova nel settembre 1846, che diede nuovo impulso alle  aspirazioni di libertà e indipendenza dell’Italia, anche sull’onda emotiva scaturita dall’elezione al soglio pontificio di PioIX.

Tuttavia, fu nell’anno successivo – il 10 dicembre 1847 – che la cerimonia dello scioglimento del voto assunse un significato eminentemente politico, sempre in chiave antiaustriaca, ricorrendo il 101° anniversario della rivolta originata dal famoso lancio del sasso al grido di “Che l’inse?” del Balilla, l’eroico ragazzo che assurse da allora a  simbolo dell’amor patrio della gioventù italiana. Quel giorno, infatti fu organizzata una grande manifestazione che dall’Acquosola raggiunse il Santuario di Oregina.

Vi presero parte oltre trentamila patrioti provenienti da tutti gli Stati della Penisola e di diverse tendenze politiche (sabaudisti, neoguelfi e mazziniani), tutti uniti dalla volontà di esprimere aspirazioni comuni di indipendenza  e libertà dallo straniero, in un clima di totale fratellanza. La manifestazione assunse quindi un chiaro significato patriottico ed antiaustriaco, dimostrando come il sentimento nazionale fosse ormai radicato nelle coscienze degli Italiani: si voleva protestare contro la presenza straniera in Italia  ed indurre Carlo Alberto e gli altri sovrani ad abbracciare la causa nazionale.

Nel lungo corteo che si snodava ininterrotto attraverso le vie della città, fra i tanti vessilli che ricordavano luoghi e personaggi della rivolta del 1746 e le tante bandiere sabaude, papali e toscane, il ventenne Goffredo Mameli, alla guida degli studenti universitari,  sventolò – malgrado il divieto della polizia –  il tricolore della “Giovine Italia”, simbolo di una nazione  unita e repubblicana.

Quello stesso giorno, per la prima volta, fra gli innumerevoli inni che osannavano i principi riformatori, si udirono le note di  “Fratelli d’Italia”, scritto dal Mameli e musicato dal genovese Michele Novaro. L’Inno si distingueva dagli altri perché era un inno repubblicano, il solo in cui, per la redenzione della patria, si faceva appello non alla benevolenza dei sovrani ma alla volontà e alla forza del popolo italiano. Il 10 dicembre 1847 l’Italia democratica e liberale, quella dei patrioti e degli esuli, era ben viva a Genova in quella che fu la prima vera giornata del nostro Risorgimento, con Balilla assurto a simbolo del riscatto nazionale. Ancora oggi ogni anno quei lontani avvenimenti vengono rievocati e rinverditi alla luce della contemporaneità, affiancando alla cerimonia ufficiale di scioglimento del voto alla presenza delle Autorità,  una serie di iniziative (concerti, conferenze, rievocazioni storiche, visite guidate al Museo del Risorgimento situato nella casa natale di Giuseppe Mazzini), rivolte alla città e, in particolare, ai giovani, per mantenere vivo il ricordo di alcuni fra  i momenti  più  memorabili della  nostra storia.

Una serie di iniziative che – come ha sottolineato il Sindaco Marco Doria – dimostra l’attenzione che il Comune di Genova presta a queste pagine di storia cittadina e nazionale e al Museo dedicato al Risorgimento che fa parte del sistema dei musei di Genova, dove sono conservati documenti, dipinti e statue e si rivolge ad un pubblico diversificato con una serie di iniziative che quest’anno vedono; oltre al tradizionale scioglimento del voto del 10 Dicembre anche il restauro della statua del Balilla grazie al contributo dell’associazione A Cumpagna a cui va un particolare ringraziamento così come a tutte le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione delle iniziative delle giornate Mameliane, contribuendo così alla valorizzazione della – storia, del patrimonio e della produzione degli eventi sul territorio.

la fotografia è riferita all’edizione 2012

info: www.museidigenova.itGenova può essere considerata senz’altro la città dell’Inno nazionale. Il manoscritto originale di Goffredo Mameli, che venne cantato per la prima volta a Genova il 10 dicembre 1847, è conservato proprio al Museo del Risorgimento – Istituto Mazziniano, che è il promotore del programma di iniziative per ricordare il patriota e studente genovese.

Una serie di iniziative che, come ha sottolineato il Sindaco Marco Doria, dimostra l’attenzione che il Comune di Genova presta a queste pagine di storia cittadina e nazionale e al Museo dedicato al Risorgimento, che fa parte del sistema dei musei di Genova, dove sono conservati documenti, dipinti e statue. Museo che si rivolge ad un pubblico diversificato con una serie di iniziative che quest’anno vedono, oltre al tradizionale scioglimento del voto del 10 dicembre, anche il restauro della statua del Balilla grazie al contributo dell’associazione “A Cumpagna”, a cui va un particolare ringraziamento, così come a tutte le associazioni che hanno contribuito alle iniziative delle giornate Mameliane, contribuendo alla valorizzazione della storia, del patrimonio e della produzione degli eventi sul territorio.

Carla Sibilla, assessore alla cultura, ha posto l’attenzione su un momento di festa che è iniziato il  10 dicembre del 1847 e che come da quella data Genova abbia portato avanti la tradizione, grazie anche al Museo che continua a parlare, proporre documentazioni dei personaggi che hanno caratterizzato la città,  nel periodo del Risorgimento.

Una tradizione che continua anche quest’anno dal cinque all’undici dicembre  e rendendola partecipe della storia risorgimentale. Un momento culturale importante per la città.

Il ricco calendario di incontri, concerti, eventi e visite guidate proseguirà fino a mercoledì 11 dicembre quando alle ore 17, al Museo del Risorgimento è in programma un concerto della Camerata Musicale Ligure con la partecipazione del soprano Lilia Gamberini.

Particolare apprezzamento alle iniziative anche dal Presidente del Municipio, Simone Leoncini. Che ha definito il Museo del Risorgimento, un “Museo Diffuso” e ricordato l’impegno delle scuole di Oregina e di molte associazioni per la realizzazione dello spettacolo “che l’inse”, un modo gradevole per tutti di ripercorrere la storia.

Spettacolo che si affiancherà al momento centrale delle celebrazioni sarà la Cerimonia dello Scioglimento del Voto in programma martedì 10 dicembre a partire dalle ore 10.30 al Santuario di Oregina. La Cerimonia dello scioglimento del Voto è legata a due importanti momenti della storia di Genova: il 5 dicembre 1746 e il 10 dicembre 1847.

Nella prima data la città, che era sottomessa alla dominazione austriaca, si ribellò con il famoso gesto del “Balilla”. Le Autorità dell’epoca fecero voto alla Madonna che, se gli Austriaci fossero stati cacciati, tutti gli anni sarebbero saliti al Santuario di N.S. di Loreto in Oregina per lo Scioglimento del Voto.

Il 10 dicembre 1847 si verificò, ricordando quel lontano avvenimento, un altro importante fatto storico di cui Goffredo Mameli fu uno dei principali animatori: 30 mila patrioti provenienti da ogni parte d’Italia sfilarono dall’Acquasola ad Oregina, dove per la prima volta venne cantato quello che diventerà poi l’Inno d’Italia, e sventolò il Tricolore.

C’è però un elemento ulteriore quest’anno per celebrare la ricorrenza: un documento sul Monumento a Balilla, rinvenuto recentemente durante le ricerche effettuate nei fondi dell’Archivio Storico del Comune. Da questo documento si evince che la statua, sistemata in deposito a Palazzo Ducale durante il secondo conflitto mondiale, fu ricollocata sul basamento in Portoria il 26 aprile 1945, come attestato da lettera di Orlando Grosso, allora direttore dell’Ufficio Belle Arti del Comune, al Sindaco di Genova Vannuccio Faralli.

Di Seguito il testo della lettera:

Da Ufficio Belle Arti   al Sindaco di Genova, addì 26 aprile 1945

URGENTE Mi è cosa gradita comunicare alla S.V. che a seguito della mia comunicazione verbale di ieri, nella quale rendevo noto che un gruppo di patrioti di Portoria richiedeva la ricollocazione a posto della statua del Balilla, trasferita per misura di precauzione nel ricovero di Palazzo Ducale, ed in relazione alle disposizioni avute, ho provveduto alla ricollocazione a posto della statua.

Con la scorta di funzionari di questa direzione, di due vigili urbani e con l’aiuto di operai dell’Officina comunale la statua, posta su di un carretto a mano e seguendo  l’itinerario di  piazza Umberto I, Via XX Settembre, Portoria, è stata riportata a Pammatone  fra l’entusiasmo della folla e ricollocata sul piedistallo. Poiché  mancavano i perni per tenere fissata la scultura al piedistallo ho dato disposizione alla ditta Ortelli – che a suo tempo aveva provveduto alla rimozione – perché provveda a collocarli.

f.to  Il direttore Grosso. V° il Segretario generale.

Seguiva il Comunicato ufficiale:

Ieri mattina, 26 corrente, a cura della Civica Amministrazione e con l’intervento dei Partigiani di Portoria, la statua di Balilla e ricollocata sul suo piedistallo di Piazza Pammatone fra il commosso entusiasmo della popolazione.

Particolarmente soddisfatto Maurizio Daccà, in rappresentanza de  “A Cumpagna”, che ha voluto spiegare i motivi del restauro della statua del Balilla, come momento importante per l’associazione in occasione dei 90 anni dalla sua costituzione. Ricordando comunque il lavoro sinergico sia con le istituzioni ma anche con i cittadini.

La Direttrice del Museo, Dott.sa Raffaella Ponte ha chiuso la presentazione ricordando l’apertura straordinaria dell’otto dicembre con due visite guidate, una dedicata all’Inno d’Italia e l’altra invece al patrimonio musicale del Museo, molti infatti, oltre alla chitarra di Mazzini, i manoscritti o documenti che riportano a momenti importanti della storia risorgimentale.

Alle iniziative hanno collaborato assieme al Comune di Genova e al Municipio I Centro Est: la Parrocchia N.S. di Loreto – Oregina, ANCR Pasubio, Oregina in Rete, Arte in Palco, Remida, Associazione Nuova Lina Volonghi, Istituto Comprensivo Oregina – Scuola Primaria Spinola (4A, 4B, 4C, 4D) – Scuola Secondaria di 1° grado (2A e 3A), Istituto Comprensivo Lagaccio – Scuola Primaria (5A e 5B) – Scuola Secondaria di 1° grado Mazza (1A), Associazione Mazziniana Italiana – Genova e Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano – Comitato di Genova.

Il Programma:

►giovedì 5 dicembre

Monumento a Balilla, piazza Portoria – ore 11 – inaugurazione del restauro del monumento realizzato grazie al contributo dell’Associazione “A Compagna”. Deposizione di corone

►domenica 8 dicembre

Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento – ore 10/19 – apertura straordinaria museo, ingresso gratuito. – ore 11 – “Goffredo Mameli, l’Inno e il Tricolore nelle collezioni del Museo del Risorgimento” (visita guidata) – ore 16 – “Il Risorgimento in musica nelle collezioni dell’Istituto Mazziniano” (visita guidata) – ore 17 – Conferenza sul restauro del Monumento di Balilla a cura di “A Compagna”. In collaborazione con Istituto Mazziniano. Intervengono: Maurizio Daccà (A Compagna), Carolina Barreca e Francesca Ventre (Restauratrici, Genova), Raffaella Ponte (Istituto Mazziniano – Archivio Storico Civico)

Le visite guidate sono a cura di Liliana Bertuzzi (Istituto Mazziniano)

►martedì 10 dicembre

Santuario N.S. di Oregina. Cerimonia dello Scioglimento del Voto – ore 10.30        Che l’inse!, rappresentazione teatrale a cura di Oregina in Rete Celebrazione della S. Messa Rievocazione storica dei fatti del 1847 Deposizione corone Saluto delle Autorità Esecuzione dell’Inno di Mameli – Banda musicale di Rivarolo

►mercoledì 11 dicembre

Piazza San Bernardo, 30, Casa natale di Goffredo Mameli – ore 10 – Deposizione corona con la partecipazione del  Coro della Scuola Media Enea Silvio Recagno – Istituto Comprensivo di Cogoleto, diretto dal prof.  Luciano Poltini. Interverranno gli alunni dell’Istituto Comprensivo Oregina, Scuola Primaria Spinola ( IIIC e IIID). In collaborazione con Assest (Associazione Centro storico Est)

Istituto Mazziniano – Museo del Risorgimento – ore 17 – “Mazzini la chitarra e l’opera”, concerto della Camerata Musicale Ligure (Giovanni Sardo, violino, Marco Moro, flauto, Simone Mazzone, chitarra, José Scanu, chitarra e maestro concertatore) con il soprano Lilia Gamberini

Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito. Per quanto riguarda le iniziative che si svolgeranno presso l’Istituto Mazziniano l’ingresso è libero fino ad esaurimento posti Info 010 2465843

IL MUSEO DEL RISORGIMENTO Riaperto in occasione del Bicentenario Mazziniano con un percorso espositivo rinnovato, il museo ospitato in quella che fu la casa natale di Giuseppe Mazzini conserva un ricco e variegato patrimonio storico ed artistico a testimonianza  della storia del Risorgimento e del movimento operaio e mazziniano fino alla Prima Guerra Mondiale.

Documenti e cimeli risorgimentali (autografi, oggetti, divise, bandiere, ecc.) illustrano un percorso storico da Balilla ai giacobini, alla Repubblica Ligure, alla Giovine Italia, al 1848, alle guerre per l’Indipendenza, all’impresa dei Mille, a Roma Capitale. Accanto a dipinti, uniformi, armi e documenti è tra l’altro conservato il manoscritto originale dell’Inno d’Italia di Goffredo Mameli, che venne cantato per la prima volta a Genova il 10  dicembre 1847, nonché numerose testimonianze relative alla figura di Giuseppe Mazzini, tra le quali la chitarra, suonata ancora oggi in occasione di speciali ricorrenze.

Il percorso cronologico s’intreccia con momenti d’approfondimento su particolari temi e personaggi, con il supporto di installazioni multimediali. Recentemente sono state aperte due nuove sezioni, una dedicata ai Garibaldini liguri e l’altra alle vicende legate al Monumento ai Mille di Quarto.

LA CERIMONIA DELLO SCIOGLIMENTO DEL VOTO La cerimonia dello  “scioglimento del voto” il 10 dicembre  al Santuario di N.S. di Loreto in  Oregina  ebbe origine nel 1746, al termine della rivolta popolare che portò alla cacciata degli Austriaci invasori dalla città. Da allora quella  cerimonia religiosa, che aveva lo scopo di ringraziare la Madonna per lo scampato pericolo, venne ripetuta negli anni successivi, fino alla caduta della Repubblica aristocratica. Fu poi ripresa nel 1846, in chiave più chiaramente politica, visto il clima che si era venuto creando all’indomani dell’VIII Congresso degli Scienziati Italiani, tenutosi a Genova nel settembre 1846, che diede nuovo impulso alle  aspirazioni di libertà e indipendenza dell’Italia, anche sull’onda emotiva scaturita dall’elezione al soglio pontificio di PioIX.

Tuttavia, fu nell’anno successivo – il 10 dicembre 1847 – che la cerimonia dello scioglimento del voto assunse un significato eminentemente politico, sempre in chiave antiaustriaca, ricorrendo il 101° anniversario della rivolta originata dal famoso lancio del sasso al grido di “Che l’inse?” del Balilla, l’eroico ragazzo che assurse da allora a  simbolo dell’amor patrio della gioventù italiana. Quel giorno, infatti fu organizzata una grande manifestazione che dall’Acquosola raggiunse il Santuario di Oregina.

Vi presero parte oltre trentamila patrioti provenienti da tutti gli Stati della Penisola e di diverse tendenze politiche (sabaudisti, neoguelfi e mazziniani), tutti uniti dalla volontà di esprimere aspirazioni comuni di indipendenza  e libertà dallo straniero, in un clima di totale fratellanza. La manifestazione assunse quindi un chiaro significato patriottico ed antiaustriaco, dimostrando come il sentimento nazionale fosse ormai radicato nelle coscienze degli Italiani: si voleva protestare contro la presenza straniera in Italia  ed indurre Carlo Alberto e gli altri sovrani ad abbracciare la causa nazionale.

Nel lungo corteo che si snodava ininterrotto attraverso le vie della città, fra i tanti vessilli che ricordavano luoghi e personaggi della rivolta del 1746 e le tante bandiere sabaude, papali e toscane, il ventenne Goffredo Mameli, alla guida degli studenti universitari,  sventolò – malgrado il divieto della polizia –  il tricolore della “Giovine Italia”, simbolo di una nazione  unita e repubblicana.

Quello stesso giorno, per la prima volta, fra gli innumerevoli inni che osannavano i principi riformatori, si udirono le note di  “Fratelli d’Italia”, scritto dal Mameli e musicato dal genovese Michele Novaro. L’Inno si distingueva dagli altri perché era un inno repubblicano, il solo in cui, per la redenzione della patria, si faceva appello non alla benevolenza dei sovrani ma alla volontà e alla forza del popolo italiano. Il 10 dicembre 1847 l’Italia democratica e liberale, quella dei patrioti e degli esuli, era ben viva a Genova in quella che fu la prima vera giornata del nostro Risorgimento, con Balilla assurto a simbolo del riscatto nazionale. Ancora oggi ogni anno quei lontani avvenimenti vengono rievocati e rinverditi alla luce della contemporaneità, affiancando alla cerimonia ufficiale di scioglimento del voto alla presenza delle Autorità,  una serie di iniziative (concerti, conferenze, rievocazioni storiche, visite guidate al Museo del Risorgimento situato nella casa natale di Giuseppe Mazzini), rivolte alla città e, in particolare, ai giovani, per mantenere vivo il ricordo di alcuni fra  i momenti  più  memorabili della  nostra storia.

Una serie di iniziative che – come ha sottolineato il Sindaco Marco Doria – dimostra l’attenzione che il Comune di Genova presta a queste pagine di storia cittadina e nazionale e al Museo dedicato al Risorgimento che fa parte del sistema dei musei di Genova, dove sono conservati documenti, dipinti e statue e si rivolge ad un pubblico diversificato con una serie di iniziative che quest’anno vedono; oltre al tradizionale scioglimento del voto del 10 Dicembre anche il restauro della statua del Balilla grazie al contributo dell’associazione A Cumpagna a cui va un particolare ringraziamento così come a tutte le associazioni che hanno contribuito alla realizzazione delle iniziative delle giornate Mameliane, contribuendo così alla valorizzazione della – storia, del patrimonio e della produzione degli eventi sul territorio.

info: www.museidigenova.it.